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Autore: | Buscema Paolo Massimo |
Titolo: | Sistemi ACM e imaging diagnostico : le immagini mediche come matrici attive di connesioni / / Paolo Massimo Buscema |
Pubblicazione: | Milano, : Springer, c2006 |
Edizione: | 1st ed. 2006. |
Descrizione fisica: | 1 online resource (247 p.) |
Disciplina: | 616.0754 |
Soggetto topico: | Diagnostic imaging |
Imaging systems in medicine | |
Note generali: | Description based upon print version of record. |
Nota di bibliografia: | Includes bibliographical references. |
Nota di contenuto: | Le basi epistemologiche -- Le idee alla base dei sistemi ACM -- La teoria -- Introduzione ai sistemi ACM -- Sistemi ACM a connessioni fisse -- Sistemi ACM a connessioni dinamiche -- Sistemi ACM con connessioni e unità dinamiche -- Le applicazioni -- Applicazioni su immagini generiche -- Applicazioni su immagini artificiali -- Applicazioni su immagini mediche -- Contributi e approfondimenti -- Cellular Neural Network e ACM: analogie e differenze -- Perché i resti sono così potenti -- Utilità dei sistemi ACM nell’imaging medico -- Angiografia: possibilità di analisi con i sistemi ACM -- Possono i sistemi ACM essere descritti da una teoria di campo classica? -- Il panorama storico-scientifico dello studio ACM -- Postfazione — Semeion: il miracolo segreto. |
Sommario/riassunto: | La prima ipotesi sulla quale si fondano i sistemi ACM (Active Connections Matrix) è che ogni immagine a N dimensioni puo' essere trasformata in una rete di pixel tra loro connessi che si sviluppa nel tempo, tramite operazioni locali, deterministiche e iterative. L'immagine cosi' trasformata puo' mostrare, in uno spazio dimensionale più ampio, delle regolarità morfologiche e dinamiche che, nelle dimensioni originarie, sarebbero non visibili oppure qualificabili come rumore.Questa ipotesi permette di esplicitare la seconda ipotesi alla base dei sistemi ACM: ogni immagine contiene al suo interno le matematiche inerenti che l'hanno prodotta. In pratica, è come se ogni immagine nascondesse al suo interno altre due immagini non visibili. I sistemi ACM le estraggono e le rendeno visibili. L'opera descrive inoltre le applicazioni possibili in ambito di diagnostica per immagini ed è pertanto rivolta a fisici, informatici, radiologi e tecnici di laboratorio che si occupano di "image processing". Dalla Presentazione di Enzo Grossi "... Alcuni dettagli possono sfuggire, altri aspetti notevoli, come un piccolo nodulo di 1 mm, possono essere non visti: sono i limiti dell'occhio umano. E' in questo scenario che dobbiamo immaginare l'avvento dei sistemi ACM.Essi funzionano come un terzo occhio, non più legato alla esperienza, alla interpretazione e alla sensibilità soggettiva dell'operatore,ma direttamente riferiti alla struttura matematica e quindi anatomica dell'immagine stessa. Si', il terzo occhio di cui parliamo è proprio quello dell'immagine, che, come per magia, interroga se stessa e si mostra al radiologo sotto una veste diversa, spesso molto più informativa.". |
Titolo autorizzato: | Sistemi ACM e imaging diagnostico |
ISBN: | 1-281-11497-9 |
9786611114978 | |
88-470-0444-6 | |
Formato: | Materiale a stampa |
Livello bibliografico | Monografia |
Lingua di pubblicazione: | Italiano |
Record Nr.: | 9910144897703321 |
Lo trovi qui: | Univ. Federico II |
Opac: | Controlla la disponibilità qui |