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The Joshua tree è uno degli album più importanti e famosi della storia del rock, con più di 25 milioni di copie vendute. Si è posizionato al 26° posto nella lista dei 500 migliori album secondo la rivista Rolling Stone, ha vinto il premio come album dell'anno alla cerimonia dei Grammy Award del 1988. Nel 2014 è stato inserito nella National Recording Registry dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America in quanto «culturalmente, storicamente, ed esteticamente significativo» e nell'ottobre 2020 è stato eletto come il migliore album degli anni 80, secondo un sondaggio dell'emittente radiofonica BBC Radio 2, davanti a Brothers in arms dei Dire Straits e The Stone Roses degli Stone Roses. È dedicato alla memoria di Greg Carroll, un ragazzo maori conosciuto ad Auckland, in Nuova Zelanda, assunto prima come tuttofare durante il tour di Unforgettable fire e successivamente come assistente a tempo pieno della band a Dublino. Il 3 luglio 1986, nel mezzo delle session di The Joshua tree, il ragazzo muore sul colpo in un incidente mentre riporta a casa la moto di Bono, con cui aveva legato in modo particolare. Il dolore per la sua perdita accompagna il componente della band irlandese nella scrittura di One Tree Hill (collina di Auckland, terra natia del giovane roadie). Il titolo dell'album fa riferimento alla Yucca brevifolia, detta appunto albero di Joshua, così battezzato da alcuni credenti che vedevano nei suoi rami innalzati verso il cielo una similitudine con le braccia del biblico Giosuè levate a pregare il Signore. Cresce solitario nel deserto, dove può vivere fino a 150 anni. Lo si trova in una zona della California che dal 1994 è diventata un parco nazionale, il Joshua Tree National Park, che comprende il deserto del Mojave ed è visitato da milioni di visitatori ogni anno. Alle porte del parco sorge la cittadina di Indio, dove si tiene ogni anno uno dei festival musicali più importanti dei nostri tempi, il Coachella. Il titolo dell’album “americano” degli U2 (che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi The Two Americas o Desert songs) ha indotto molti a pensare che le foto, opera di Anton Corbijn siano state scattate all’interno del parco, che invece si trova 300 chilometri più a sud. In realtà di quest’albero non c’è più traccia, perchè pare sia crollato al suolo nel 2000 dopo circa 200 anni di vita ed è diventato meta di pellegrinaggio da parte dei fans della band di Dublino |