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4: Dalla morte di Tito Tazio alla fine di Romolo : altri fondatori, re latini e cronologie della fondazione / considerazioni finali di Andrea Carandini e Paolo Carafa ; morfologia e commento di Paolo Carafa e Ugo Fusco ; appendici di Paolo Carafa ... [et al.]



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Titolo: 4: Dalla morte di Tito Tazio alla fine di Romolo : altri fondatori, re latini e cronologie della fondazione / considerazioni finali di Andrea Carandini e Paolo Carafa ; morfologia e commento di Paolo Carafa e Ugo Fusco ; appendici di Paolo Carafa ... [et al.] Visualizza cluster
Pubblicazione: Milano, : Fondazione Lorenzo Valla, : Arnoldo Mondadori, 2014
Descrizione fisica: XCVI, 526 p., [4] carte di tav. : ill. ; 21 cm
Soggetto topico: Roma antica - Storia - Origini
Persona (resp. second.): Carafa, Paolo
Carandini, Andrea
Fusco, Ugo
Sommario/riassunto: Siamo, dunque, alla fine della leggenda sulle origini di Roma, quando Tito Tazio prima e Romolo dopo scompaiono dalla scena: ucciso, il primo, il Sabino, dai parenti inferociti di quegli ambasciatori di Lavinio che erano stati ammazzati da briganti amici di lui (ma il sospetto ricadde su Romolo, che poco dolore aveva mostrato per la morte dell'uomo che s'era associato nel governo); sparito, il secondo, dopo aver sconfitto Fidene e Veio, nel buio di un'eclissi o di un temporale: forse eliminato dai senatori irritati dal fare sempre più monarchico del fondatore, dalla sua arroganza tirannica; oppure asceso in cielo e divenuto un dio, Quirino: come Giulio Proculo dichiarò in pubblico gli avesse rivelato Romolo stesso, apparendogli dopo la morte sul Quirinale. Se «scomodissimo» fu per i Romani ricordare «il modo della nascita della città, fra inganni, uccisioni e gentaglia», non tanto più comodo deve essere stato per loro consacrare alla leggenda la fine delle origini. Il quarto volume della Leggenda di Roma porta a conclusione il grande lavoro di raccolta e interpretazione dei miti che i Romani stessi si sono tramandati per generazioni sull'inizio e i primi sviluppi della loro città: miti che costituiscono un aspetto essenziale della storia culturale, e perciò della storia tout court, dell'antica Roma. La sapiente architettura del volume ha però struttura circolare: perché dopo esser giunto alla fine di Romolo, esso ritorna al principio, alla fondazione, e ne elenca gli artefici secondo le fonti. Credevamo di sapere che Roma fosse stata fondata da un discendente di Enea, Romolo, con o senza Remo. Invece alcuni propugnarono un'origine autoctona: nell'Eneide è Evandro che stabilisce «la rocca Romana». Altri, sino al Medioevo, sostennero poi che il vero fondatore della città fosse Ulisse, o direttamente, collaborando con Enea, o indirettamente attraverso uno dei suoi figli: Telemaco (che sposò la figlia di Enea, Rome), oppure Romo o Romano o Latino, generati con Circe. La Leggenda di Roma si chiude con una domanda: quale fu il ceppo originario della città? Latino, troiano, greco, misto? La pluralità si addiceva certo alla città che accoglieva tutti e su tutti dominava, l'incertezza la rendeva enigmatica, misteriosa: divina essa stessa.
Titolo autorizzato: Dalla morte di Tito Tazio alla fine di Romolo  Visualizza cluster
ISBN: 978-88-04-63497-3
Formato: Materiale a stampa
Livello bibliografico Monografia
Lingua di pubblicazione: Italiano
Greco antico
Latino
Record Nr.: VAN0274684
Lo trovi qui: Univ. Vanvitelli
Opac: Controlla la disponibilità qui
Serie: Scrittori greci e latini [Roma] . -Fondazione Lorenzo Valla ; Milano . -Mondadori.
Fa parte di: La leggenda di Roma / a cura di Andrea Carandini ; traduzioni di Lorenzo Argentieri [Milano] . -Fondazione Lorenzo Valla . -A. Mondadori volumi , 21 cm. ; 4