LEADER 02129nlm 2200277Ia 450 001 996405750203316 005 20210315085149.0 010 $a0-520-26975-6 100 $a20160906e20102009 uy 0 101 0 $aeng 102 $aUS 135 $adrcnu 200 1 $aArt workers$eradical practice in the Vietnam War era$fJulia Bryan-Wilson 210 1 $aBerkeley$cUniversity of California Press$d2010 215 $aTesto elettronico (PDF) (IX, 282 p., [8] p. di tav. : ill ) 230 $aBase dati testuale 330 $aDurante la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, in risposta alla turbolenza politica generata dalla guerra del Vietnam, un importante gruppo di artisti e critici americani cercò di espandere la definizione di lavoro creativo identificandosi come "lavoratori dell'arte"; esaminando questo movimento, Julia Bryan-Wilson mostra come una ridefinizione polemica del lavoro artistico abbia giocato un ruolo centrale nel minimalismo, nell'arte processuale, nella critica femminista e nel concettualismo. Nel suo esame ravvicinato di quattro figure fondamentali del periodo - gli artisti americani Carl Andre, Robert Morris e Hans Haacke e la critica d'arte Lucy Lippard - Bryan-Wilson inquadra un nuovo avvincente argomento intorno al doppio senso che "opere d'arte". i modi divergenti in cui questi quattro artisti e scrittori si sono radunati attorno all'identità di "operaio d'arte", inclusa la partecipazione alla Art Workers 'Coalition, un'organizzazione di breve durata fondata nel 1969 per protestare contro la guerra e agitare per i diritti degli artisti, e la Nuova York Art Strike. Collegando la storia dell'arte sociale e le teorie del lavoro, questo libro mette in luce le opere d'arte e le azioni di protesta che erano centrali in questa epoca cruciale sia nell'arte che nella politica americana. 606 0 $aArte$xy Stati uniti d'America$xStoria$zSec. 20.$2BNCF 676 $a709.7309046 700 1$aBRYAN-WILSON,$bJulia$0610859 801 0$bcba$aIT$bcba$gREICAT 912 $a996405750203316 959 $aEB 969 $aER 996 $aArt workers$91135935 997 $aUNISA