LEADER 02113nam2-22004091--450- 001 990005568600203316 005 20140523134246.0 010 $a978-88-459-2871-0 035 $a000556860 035 $aUSA01000556860 035 $a(ALEPH)000556860USA01 035 $a000556860 100 $a20121027d2014----|0itac50 ba 101 $aita 102 $aIT 200 1 $aPensieri della mano$eda una conversazione con Domenico Rosa$fTullio Pericoli 210 $aMilano$cAdelphi$d2014 215 $a128 p.$cill.$d18 cm 225 2 $aPiccola biblioteca Adelphi$v656 330 $aAnche per chi abbia familiarità col suo universo visivo - disseminato di figure, paesaggi, oggetti, e disegni dentro disegni dentro disegni - lo sguardo di Tullio Pericoli non è facile da ricostruire. Almeno fino a quando non si coglie un dato essenziale e singolarissimo, e cioè che a guidare quello sguardo non è soltanto l'occhio, ma un organo più irrequieto e nervoso, che si lascia dirigere solo fino a un certo punto, e da lì in poi asseconda, prima di tutto, i propri imprevedibili talenti: la mano. In questa conversazione con Domenico Rosa, Pericoli ne parla per la prima volta apertamente, con il gusto e spesso la sorpresa di scoprire via via, insieme a chi ascolta e poi a chi legge, i meccanismi e gli incantesimi del proprio lavoro: sciogliendone vari enigmi, e avvicinandoci, nel modo più attraente, a quella singolare "sapienza" che è nella mano. 410 0$1001000540382$12001$aPiccola biblioteca Adelphi$v, 656 606 $aPericoli, Tullio$xInterviste$2BNCF 676 $a741.092 700 1$aPERICOLI,$bTullio$0614683 702 1$aROSA,$bDomenico$f<1958- > 801 3$aIT$bICCU$c20140414 912 $a990005568600203316 951 $aXIII.5. 472$b9721 L.G.$cXIII.5.$d00345048 959 $aSE 969 $aUMA 979 $c20121027$lUSA01$h1533 979 $c20121027$lUSA01$h1614 979 $aPATRY$b90$c20140523$lUSA01$h1326 979 $aPATRY$b90$c20140523$lUSA01$h1330 979 $aPATRY$b90$c20140523$lUSA01$h1342 996 $aPensieri della mano$91132139 997 $aUNISA