LEADER 02189nam0-2200289 --450 001 9910583700703321 005 20220725095258.0 010 $a978-88-581-4390-2 100 $a20220725d2021----kmuy0itay5050 ba 101 0 $aita$cita 102 $aIT 105 $ay 001yy 200 1 $a1289, la battaglia di Campaldino$fFederico Canaccini 210 $aBari$aRoma$cGLF editori Laterza$d2021 215 $aXII, 240 p.$d21 cm 225 1 $aStoria e società 330 $aL'11 giugno 1289, a Campaldino, nella angusta valle del Casentino, si scontrano due grandi eserciti capeggiati da Firenze e da Arezzo. 20.000 fanti e oltre 2.000 cavalieri divisi da rivalità ideologiche, volontà egemoniche e interessi economici. Infatti le città toscane sono tutte guelfe e Firenze è ormai assurta al rango di vera e propria potenza regionale, i Ghibellini sono ridotti all'esilio e trovano rifugio in sparuti capisaldi come Pisa e Arezzo. La guerra che si apre allora è per una parte una guerra di sopravvivenza, a fronte di un contesto internazionale che vedeva il campo imperiale in gravissima difficoltà, per l'altra è di affermazione di un dominio e di una centralità che non accettano rivali o resistenze. Dopo due anni dall'andamento incerto e dalle sorti altalenanti, il conflitto si decide in un unico scontro. Una battaglia entrata nella storia perché non si trattò soltanto dell'ennesima guerra tra Comuni, così frequenti nel Medioevo italiano, ma anche tra fazioni e persino di guerra civile, militando fuorusciti nell'uno e nell'altro schieramento. A Campaldino, tra i cavalieri della prima schiera, quelli che avrebbero dovuto eseguire le azioni più temerarie, vi è un giovane Dante Alighieri che non dimenticherà facilmente le scene agghiaccianti di quel giorno di sangue, lasciandone traccia nella sua Commedia. 610 0 $aBattaglia di Campaldino <1289> 676 $a945.5$v23$zita 700 1$aCanaccini,$bFederico$f<1974- >$0326678 801 0$aIT$bUNINA$gREICAT$2UNIMARC 901 $aBK 912 $a9910583700703321 952 $aXIV M 691$b1283/2022$fFSPBC 959 $aFSPBC 996 $a1289, la battaglia di Campaldino$92900017 997 $aUNINA