LEADER 03584nam 2200433z- 450 001 9910433223003321 005 20230221125945.0 035 $a(CKB)4100000011743262 035 $a(oapen)https://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/59034.3 035 $a(EXLCZ)994100000011743262 100 $a20202106d2020 |y 0 101 0 $aita 135 $aurmn|---annan 181 $ctxt$2rdacontent 182 $cc$2rdamedia 183 $acr$2rdacarrier 200 10$aScritti a margine 210 $cFedOA - Federico II University Press$d2020 215 $a1 electronic resource (168 p.) 225 1 $aFuori Collana 311 $a88-6887-083-5 330 $aAre we made of spirit or body? Or are we a «third thing», as Nietzsche said almost 140 years ago? The question is not trivial. If, on the one hand, God?s death does not allow us to trust in the immortal soul that takes away from the torments of the flesh to be destined for final judgement, on the other hand, a mechanistic scientific vision reduces everything to the body, understood as a pure piece of matter, impoverishing our vital experience. Beyond these two moments, Nietzsche intuits a space that remains to be explored, which is both physical and moral, biological and social. This book continues and deepens a research work on Nietzsche started by Papparo over 25 years ago, first with La passione senza nome (1995), then with Qualcosa del corpo (2016), taking in analysis not only the texts of the German philosopher, but his most recent interpretations. Not only Heidegger (and the French philosophy of the second half of the twentieth century: Bataille, Deleuze or Derrida), but some ?friend? thinkers: Stiegler, Masullo, Giametta, Moroncini, Mazzarella, Vitiello, Giugliano... An incessant comparison that gives this book the peculiar physiognomy of a book written on the margins of the many texts examined 330 $aSiamo fatti di spirito o di corpo? O di una «terza cosa», come affermava Nietzsche quasi 140 anni fa? La domanda non è banale. Se da un lato l?avvenuta morte di Dio non ci consente di confidare nell?anima immortale da sottrarre ai tormenti della carne per destinarla al giudizio finale, da un altro lato una visione scientifica meccanicistica riduce tutto al corpo, inteso come puro pezzo di materia, impoverendo la nostra esperienza vitale. Oltre questi due momenti, Nietzsche intuisce uno spazio che resta ancora tutta da esplorare, che è allo stesso tempo fisico e morale, biologico e sociale. Così questo libro continua e approfondisce un lavoro di ricerca su Nietzsche iniziato da Papparo oltre 25 anni fa, prima con La passione senza nome (1995), poi con Qualcosa del corpo (2016), prendendo in analisi non più soltanto i testi del filosofo tedesco, ma le sue interpretazioni più recenti. Non solo Heidegger (e la filosofia francese del secondo Novecento: Bataille, Deleuze o Derrida), ma alcuni pensatori ?amici?: Stiegler, Masullo, Giametta, Moroncini, Mazzarella, Vitiello, Giugliano? Un confronto incessante che dà a questo libro la peculiare fisionomia di uno scritto al margine dei tanti testi presi in esame 606 $axxxx$2bicssc 610 $abody 610 $aflesh 610 $amoral philosophy 610 $aethics 610 $atranscendental 610 $apossible 610 $aNietzsche 610 $aBruno 610 $aHeidegger 615 7$axxxx 700 $aFelice Ciro Papparo$4auth$0789103 906 $aBOOK 912 $a9910433223003321 996 $aScritti a margine$91759710 997 $aUNINA