LEADER 02193nam0-22003971i-450- 001 990007938860403321 005 20070530091240.0 010 $a88-06-16915-7 035 $a000793886 035 $aFED01000793886 035 $a(Aleph)000793886FED01 035 $a000793886 100 $a20041027d2004----km-y0itay50------ba 101 1 $aita$cfre 102 $aIT 105 $ay-------001cy 200 1 $a<>insicurezza sociale$eche significa essere protetti?$fRobert Castel$gtraduzione di Mario Galzigna e Maddalena Mapelli 210 $aTorino$cEinaudi$d©2004 215 $a100 p.$d21 cm 225 1 $a<>struzzi$v582 330 $aUn senso d'insicurezza domina le nostre vite. Temiamo di venir aggrediti per strada o in casa. Paventiamo di perdere il lavoro, di non ottenere la pensione, di cadere malati senza poterci curare. È vero che le protezioni dalla violenza e dai rischi dell'esistenza sono ancor oggi piú elevate di quanto non fossero un secolo fa. Accade però che ambedue i generi di protezione vengano oggi erosi da un'ideologia che attribuisce solo all'individuo la responsabilità dei suoi mali, e da un sistema produttivo che divide le persone - classificazione abbietta - in vincitori e vinti. Per accrescere la sicurezza materiale dei beni e delle persone, nota l'autore, bisogna difendere lo Stato di diritto. Per contrastare l'insicurezza dinanzi al futuro occorre salvare lo Stato sociale, dotandolo della capacità di far fronte alle contingenze generate dalla ipermobilità del lavoro e dall'anarchia dei mercati. A ricondurre entro limiti ragionevoli l'una e l'altra dovrebbe provvedere, potremmo aggiungere, lo Stato senza aggettivi. 454 0$1001000786041$12001$a<>insécurité sociale$924618 610 0 $aSicurezza sociale 610 0 $aPolitica sociale 676 $a363.1$v21$zita 700 1$aCastel,$bRobert$f<1933- >$0126831 801 0$aIT$bUNINA$gRICA$2UNIMARC 901 $aBK 912 $a990007938860403321 952 $a363.1 CAS 1$b2554$fBFS 952 $a363.1 CAS 1BIS$b3425$fBFS 952 $a20200 CAS$b20555$fSES 959 $aBFS 959 $aSES 996 $aInsecurité sociale$924618 997 $aUNINA