LEADER 03395nam0 22003373i 450 001 VAN0247301 005 20220622031711.557 100 $a20220622d1983 |0itac50 ba 101 $aita 102 $aIT 105 $a|||| ||||| 200 1 $aGiovani laureati e qualità del lavoro$ericerche sugli atteggiamenti nei confronti dell'occupazione e del tempo libero$fdi Gabriele Calvi ... [et al.]$ga cura di Gabriele Calvi e Giorgio Marbach 210 $aMilano$cAngeli$d1983 215 $a323 p.$d22 cm 330 $aLa crescente distanza, segnalata in tutti i paesi occidentali, fra le aspettative di chi è in cerca di un'occupazione e le caratteristiche dei posti di lavoro realmente disponibili, costituisce uno degli indicatori più sintomatici del cambiamento culturale che stiamo vivendo e, al tempo stesso, uno dei fenomeni sociali più difficili da spiegare. Quanto tale distanza sia dovuta al mutato rapporto fra le attese economiche rispetto a quelle extraeconomiche non è noto con certezza, anche se non è sfuggito a nessuno l'enorme aumento delle seconde rispetto alle prime. Così pure non si sa quanta parte della distanza sia dovuta al mutato quadro dei valori sociali, alla proposta di stili di vita alternativi, all'esplosione del terziario, alla proliferazione di quelle attività "sommerse" che tolgono attendibilità ai dati sulla disoccupazione. Questi problemi hanno indotto Calvi e Marbach ad impostare una ricerca caratterizzata da una consapevolezza critica molto ampia e da un punto d'attacco molto ristretto, costituito dalla popolazione dei giovani laureatisi in Italia fra il 1974 e il 1981. Un campione nazionale rappresentativo di questi giovani è stato oggetto di un'analisi molto accurata, con cui si è voluto accertare non solo il numero degli occupati e dei disoccupati in rapporto alle zone geografiche e alla laurea conseguita, ma l'intero quadro egli atteggiamenti e delle convinzioni riguardanti il lavoro, la professione e la vita. L'indagine, cui hanno collaborato altri noti studiosi, mette in luce l'ampiezza degli effetti della "rivoluzione culturale" esplosa quindici anni orsono e tuttora in corso. E' stato accertato, ad esempio, che la disoccupazione dei laureati è inferiore alle previsioni e che, comunque, non è interamente casuale bensì spiegabile almeno in parte - con atteggiamenti di rifiuto del lavoro, quando questo sia ritenuto lontano dalle aspirazioni soggettive. 410 1$1001VAN0114151$12001 $aˆLa ‰società$1210 $aMilano$cAngeli.$v97 620 $dMilano$3VANL000284 702 1$aCalvi$bGabriele$3VANV202456$4340 702 1$aMarbach$bGiorgio$3VANV022042$4340 712 02$aFrancoAngeli$ceditore$3VANV107955$4650 791 02$aF. Angeli$zFrancoAngeli $3VANV107956 791 02$aFranco Angeli$zFrancoAngeli $3VANV107957 791 02$aFAE$zFrancoAngeli $3VANV107958 791 02$aFrancoAngeli$zFrancoAngeli $3VANV107959 791 02$aAngeli$zFrancoAngeli $3VANV223011 801 $aIT$bSOL$c20240209$gRICA 899 $aBIBLIOTECA DEL DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA$1IT-CE0119$2VAN16 912 $aVAN0247301 950 $aBIBLIOTECA DEL DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA$d16CONS 4221 $e16OM 80 20220622 $sBuono 996 $aGiovani laureati e qualità del lavoro$9302031 997 $aUNICAMPANIA