02101nam 2200313 450 99657287280331620240118104247.0978-88-428-3104-420240118d2022----km y0itay5003 baitaengITa 00 y<<L'>>infinito istantesaggio sulla fotografiaGeoff Dyertraduzione di Maria VirdisMilanoIl saggiatore2022390 p., [6] carte di tav.ill.22 cm<<La>> cultura1616Per Geoff Dyer la fotografia non è altro che un mezzo attraverso cui avviene il racconto delle piccole e grandi storie dell’umanità. Come la scrittura e il jazz, anche la fotografia sa andare oltre il significato del soggetto dell’opera, ma è necessario affinare la propria sensibilità. Nell’Infinito istante, è una sorta di ordine entropico a guidare il viaggio nelle sterminate possibilità del mezzo fotografico. Dyer prova a distinguere quei fili che, come in un romanzo, legano generazioni di fotografia che pur non essendosi mai incontrati entrano in contatto incuranti del tempo e dello spazio grazie alla ripetizione dell’identico. Raccoglie quindi gli scatti di Alfred Stieglitz, Paul Strand, Walker Evans, André Kertész, Dorothea Lange, Diane Arbus e William Eggleston e scopre come il fotografare le stesse scene e gli stessi oggetti (panchine, cappelli, mani, strade, finestre, negozi di barbieri, fisarmonicisti) crei tra di loro un dialogo costante, una conversazione a più voci. Il suo è lo sguardo di uno scrittore che non possiede una macchina fotografica per sua stessa ammissione, e che può quindi abbandonarsi all’esperienza intima e personale dell’immagine. (Fonte: editore)<<La>> cultura1616FotografiaBNCF770.9DYER,Geoff443857VIRDIS,MariaITcbaREICAT996572872803316XIII.5. 728285502 L.M.XIII.5.558548BKUMAInfinito istante88024UNISA