02300nam--2200373---450 99656927230331620240109113516.0978-88-11-00949-820060523d2023----km-y0itay5003----baitaengITc 00 yMardi e un viaggio laggiùHerman Melvilleintroduzione di Nemi D'Agostinoprefazione di Giorgio Marianitraduzione di Emilio Tadini2. edMilanoGarzanti2023XXVIII, 557 p.1 ritratto18 cm<<I>> grandi libriTerza opera di Melville dopo Typee e Omoo, Mardi (1849) è un capolavoro mancato, un esperimento imperfetto e inatteso ma rivelatore. Stanco di «narrare fatti», l’autore tenta la strada del romance con un’ambiziosa favola densa di allegorie e di speculazioni metafisiche che all’epoca non convinse né i critici né tantomeno i lettori. Si sviluppa dapprima come una storia di viaggi e avventure, si trasforma in una specie di “romanzo cortese” a sfondo polinesiano ed evolve in feroce satira politicosociale. Nel suo titanico sforzo di totalità, Mardi è uno specchio della frammentarietà del mondo moderno: la sua prosa impazzita, il caos narrativo, la mancanza di un punto di vista unitario si possono anche leggere come il riflesso di un universo privo di centro e refrattario a qualunque sistemazione conoscitiva. Ma seppur bizzarra, farraginosa, eccessiva, è l’opera che libera l’immaginazione di Melville portandolo a sperimentare tutti i generi, i registri e gli strumenti espressivi, e a confrontarsi con una grande varietà di tematiche filosofiche, estetiche e sociali. In altre parole, è il romanzo-laboratorio che prepara Moby Dick. (Fonte: editore)2001<<I>> grandi libriMardi and a voyage thither(in italiano)18789MardiMardi813.3MELVILLE,Herman132353D'AGOSTINO,NemiMARIANI,Giorgio<1954- >TADINI,EmilioITcbaREICAT996569272303316VII.4.A. 1079285446 L.M.VII.4.558442BKUMAMardi and a voyage thither18789UNISA