02239nlm 2200289 450 99640595040331620210315094010.01-84467-690-01-84467-690-020180417d2012---- uy 0engUSdrcnuArtificial hellsparticipatory art and the politics of spectatorshipClaire BishopLondonNew YorkVerso2012Testo elettronico (PDF) (382 p.: ill.)Base dati testualeDagli anni '90, critici e curatori hanno ampiamente accettato l'idea che l'arte partecipativa sia l'arte politica per eccellenza: che incoraggiando un pubblico a partecipare, un artista può promuovere nuove relazioni sociali emancipatorie. In tutto il mondo, i paladini di questa forma di espressione sono numerosi, da storici dell'arte come Grant Kester, curatori come Nicolas Bourriaud e Nato Thompson, a teorici della performance come Shannon Jackson. Artificial Hells è la prima panoramica storica e teorica dell'arte partecipativa socialmente impegnata, conosciuta negli Stati Uniti come " pratica sociale.'' Claire Bishop segue la traiettoria dell'arte del ventesimo secolo ed esamina i momenti chiave nello sviluppo di un'estetica partecipativa. Questo itinerario comprende Futurismo e Dada; l'Internazionale situazionista; Happenings in Eastern Europe, Argentina e Parigi; The 1970s Community Arts Movement; e the Artists Placement Group. Si conclude con una discussione sui progetti educativi a lungo termine di artisti contemporanei come Thomas Hirschhorn, Tania Bruguera, Pawel Althamer e Paul Chan. Dal suo controverso saggio su Artforum nel 2006, Claire Bishop è stata una delle poche per sfidare le ambizioni politiche ed estetiche dell'arte partecipativa. In Artificial Hells, non solo esamina le pretese di emancipazione fatte per questi progetti, ma fornisce anche un'alternativa ai criteri etici (piuttosto che artistici) invitati da tali opere.ArteBNCF709.0407BISHOP,Claire762483cbaITcbaREICAT996405950403316EBERArtificial hells1768412UNISA