03606nlm 22003015 450 99640314430331620210301081435.00-520-24338-220200424h2003---- fg engUSdrcnuAmerican EmpireRoosevelt's Geographer and the Prelude to GlobalizationNeil SmithBerkeley, CAUniversity of California Press[2003]Testo elettronico (PDF) (XXVII, 593 p.)California Studies in Critical Human Geography9Base dati testualeUn impero americano, costruito nel secolo scorso, molto tempo fa ha superato il colonialismo europeo, ed è stato ampiamente ipotizzato che il nuovo globalismo che ha sposato ci abbia portato "oltre la geografia". Neil Smith smentisce questa ipotesi, offrendo un argomento incisivo secondo cui il globalismo americano aveva una geografia distinta ed era messo insieme come parte di una potente visione geografica. Il potere della geografia non è morto con il crepuscolo del colonialismo europeo, ma è cambiato radicalmente. Il fatto che l'inaugurazione del secolo americano abbia comportato una perdita di sensibilità geografica del pubblico negli Stati Uniti era di per sé un sintomo politico dell'emergente impero. Questo libro fornisce un contesto storico-geografico vitale per comprendere il potere ei limiti della globalizzazione contemporanea, che ora può essere visto come il terzo di tre distinti momenti storici dell'ambizione globale degli Stati Uniti. La storia si svolge attraverso un resoconto decisivo della carriera di Isaia Bowman (1878-1950), il più famoso geografo americano del XX secolo. Per quasi quattro decenni Bowman ha operato nel vortice del potere statale, lavorando per portare un ordine americano nel panorama globale. Un esploratore della famosa spedizione Machu Picchu del 1911 che divenne noto prima come "geografo di Woodrow Wilson" e poi come Frankin D. Roosevelt, Bowman era presente alla creazione della politica estera liberale degli Stati Uniti. Un quarto di secolo dopo, Bowman era al centro del Dipartimento di Stato di Roosevelt, preoccupato per la disposizione della Germania e accresciuto l'accesso degli Stati Uniti alle colonie europee; è stato descritto da Dean Acheson come un "architetto chiave delle Nazioni Unite". In quel periodo era un leader nella scienza americana, servì come presidente della Johns Hopkins University e divenne un precoce e rumoroso guerriero freddo. Una figura complicata, contraddittoria ea volte controversa che era molto sotto gli occhi del pubblico, è apparso sulla copertina della rivista Time. La carriera di Bowman come geografo in un'epoca in cui il valore della geografia era profondamente messo in discussione offre una finestra unica sugli usi contraddittori della conoscenza geografica nella costruzione dell'Impero americano. Lo scavo storico di Smith rivela, a grandi linee ma con dettagli vivaci, che la globalizzazione odierna di ispirazione americana non proviene dagli anni '80 ma da due momenti precedenti nel 1919 e nel 1945, entrambi conclusi con un fallimento. Ricalcando la geografia di questa storia, Smith mette a fuoco la politica - e i limiti - della globalizzazione contemporaneaCalifornia studies in critical human geography, 9Bowman,Isaiah1858-1950BNCF910.92SMITH,Neil469618cbaITcbaREICAT996403144303316EBERAmerican empire1237540UNISA