01829nlm 22003014a 450 99640264530331620210304132719.00-8232-2790-120080221d2008---- uy 0engUSdrcnu<<The>> animal that therefore I amJacques Derridaedited by Marie-Louise Mallettranslated by David WillsNew YorkFordham University Press2008Testo elettronico (PDF) (XIII, 176 p.)Base dati testualeLa storia del pensiero occidentale è percorsa da una domanda potente e spesso censurata: è possibile stabilire un confine fra uomo e animale? L'uomo, definito di volta in volta "animale dotato di parola" o "animale razionale", è attraversato da questa domanda e scopre nell'animale un'alterità non rappresentabile e indicibile che chiede di essere interrogata e conosciuta. Dal 1997, Derrida inizia una riflessione sull'animale che nemmeno la morte arresta nella sua radicale novità. Aristotele, Descartes, Heidegger, Lévinas, Lacan, ma anche il racconto biblico della creazione e la voce della poesia: il filosofo algerino insegue e stana aporie e irriducibilità, esautoranti opposizioni e tranquillizzanti "biologismi". Una riflessione filosofica che voglia davvero fare i conti con l'alterità non può che collocarsi sulla frontiera fra sguardo animale e umano: "L'animale ci guarda e noi siamo nudi davanti a lui. E pensare comincia forse proprio qui".UomoFilosofiaBNCF128DERRIDA,Jacques139765MALLET,Marie-LouiseWILLS,DavidcbaITcbaREICAT996402645303316EBERAnimal that therefore I am1767201UNISA