07697nam 2200397 450 99633720000331620240213133145.088-15-14089-1(CKB)2470000000005311(NjHacI)992470000000005311(EXLCZ)99247000000000531120240213d2009 uy 0itaur|||||||||||txtrdacontentcrdamediacrrdacarrierLa realtà delle piccole cose Psicologia del quotidiano /Francesca EmilianiBologna :Società editrice il Mulino,2009.1 online resource (296 pages)Includes bibliographical references.INDICE -- Ringraziamenti -- Prefazione -- Capitolo primo -- La vita quotidiana come rappresentazione -- 1. Ciò che tutti sanno della vita quotidiana: una rappresentazione condivisa -- 2. La vita quotidiana nei romanzi moderni -- 2.1. L'episodio ricorrente -- 2.2. Le situazioni, le funzioni, le emozioni, i temi -- 2.3. Le protagoniste del quotidiano domestico -- 3. Il versante soggettivo della vita quotidiana: le abitudini nei romanzi del passato -- 4. I resoconti personali: le abitudini per i ragazzi di oggi -- 5. Pensionamento e vita quotidiana -- 6. Neopensionati e percezione del tempo: il quotidiano vuoto -- Capitolo secondo -- Modelli teorici e rappresentazioni del quotidiano -- 1. Contributi dalla sociologia -- 1.1. Il quotidiano come realtà scontata, non riflessiva, anonima -- 1.2. Ordine e disordine: una realtà ordinata e oggettivata -- 1.3. La «curiosa» razionalità della vita quotidiana -- 1.4. Erving Goffman: teatro, mascheramento e identità -- 1.5. Quel che resta del giorno: il quotidiano come realtà residuale -- 1.6. Il quotidiano come pratiche sociali: l'«habitus» di Bourdieu -- 1.7. Il quotidiano come pratiche culturali -- 2. Contributi dalla psicologia -- 2.1. Il quotidiano come scena superficiale -- 2.2. La psicologia dell'«everyday life»: una scena privata e individuale -- 2.3. L'«everyday life» come luogo dell'errore cognitivo -- 2.4. Errori logici, regolazioni normative o protagonisti di storie? -- 2.5. Le euristiche: scorciatoie del pensiero logico o strade maestre del pensiero sociale? -- 2.6. Logica della scienza o della plausibilità? -- 2.7. Dall'errore all'automatismo: l'«everyday life» come luogo degli automatismi -- 2.8. Inconscio, implicito, non riflessivo, automatico -- 3. La psicologia dell'abitudine -- 3.1. L'abitudine come comportamento automatico -- 3.2. Abitudini e regolazione degli affetti -- 4. Pensare e agire nel quotidiano non è solo un fatto individuale -- Capitolo terzo -- Conoscere e pensare nella vita quotidiana -- 1. La comune conoscenza -- 1.1. Luoghi di senso comune -- 1.2. Caratteristiche della conoscenza comune: scontata, non riflessiva, anonima -- 1.3. Contraddizioni, dubbi, dilemmi -- 1.4. Componenti statiche e dinamiche del senso comune -- 1.5. La relazione con la scienza -- 2. Le rappresentazioni sociali come teorie del senso comune -- 3. I processi generatori delle rappresentazioni sociali -- 4. Un pensiero sociale -- 4.1. Le condizioni produttrici del pensiero sociale -- 4.2. Sistema logico e metasistema normativo -- 4.3. Elementi che caratterizzano lo stile del pensiero sociale -- 4.4. Principi di organizzazione del pensiero sociale: analogia e compensazione -- 5. L'interpretazione narrativa della realtà: un pensiero narrativo -- 6. Un confronto fra pensiero sociale e pensiero narrativo -- Capitolo quarto -- La necessità del quotidiano -- 1. Il quotidiano come processo sociale: la sociogenesi -- 1.1. L'oggettivazione -- 1.2. La familiarità -- 1.3. La condivisione -- 2. L'ontogenesi del quotidiano: il processo di socializzazione nella prima infanzia -- 2.1. Ripetizione, abituazione, familiarità -- 2.2. Predisposizione biologica e ritualità -- 2.3. Dall'intersoggettività alla condivisione -- 2.4. Co-regolazione, autoregolazione e regole -- 3. Ripetere e ritualizzare nei primi anni -- 3.1. Da soli -- 3.2. Insieme agli altri bambini -- 4. Conoscenza e pensiero quotidiani nell'infanzia -- 4.1. Lo sviluppo di rappresentazioni sociali e del pensiero sociale -- 4.2. Lo sviluppo delle narrazioni e del pensiero narrativo -- Capitolo quinto -- La struttura del quotidiano come impalcatura di stabilità -- 1. L'impalcatura è ciò che resta e ciò che sostiene -- 1.1. Stabilità e cambiamento -- 1.2. Stabilità, continuità, ordine -- 2. L'impalcatura di stabilità: gli studi sulle routine e sui rituali -- 2.1. Le routine: problemi di definizione -- 2.2. I rituali: definizioni e caratteristiche -- 2.3. L'impalcatura di stabilità produce regolazione e regole -- 3. L'impalcatura di stabilità quale fattore di protezione -- 3.1. Famiglie con bambini disabili: l'importanza di «sostenere» la routine quotidiana -- 3.2. La malattia cronica dei figli -- 3.3. Bambini con disagio psicosociale -- 3.4. L'esempio della comunità per minori -- 4. Impalcatura di stabilità e adattamento psicosociale nelle transizioni evolutive -- 4.1. Impalcatura di stabilità e adolescenza -- 4.2. Impalcatura di stabilità e vecchiaia -- Capitolo sesto -- Psicopatologia del quotidiano -- 1. La sindrome della deprivazione infantile -- 1.1. Le ricerche classiche: la carenza di cure materne -- 1.2. La deprivazione da istituzionalizzazione -- 2. Deprivazione come mancata partecipazione al processo ontogenetico di costruzione del quotidiano -- 2.1. I disturbi dell'attaccamento nei bambini istituzionalizzati: la socialità senza partner -- 2.2. Deprivazione e sintomatologia autistica: la mancanza della costruzione intersoggettiva -- 2.3. Deprivazione e disturbo dell'attenzione con iperattività motoria: la mancanza di processi di regolazione -- 3. Deprivazione e abilità cognitive -- 4. Il recupero del danno o la sua parziale reversibilità -- APPENDICI -- I romanzi moderni -- I romanzi del passato -- Riferimenti bibliografici.Il quotidiano è una dimensione che appartiene a tutti. È ciò che viene dato per scontato e che tuttavia permette alle persone di mantenere una continuità e di definire la propria identità. Il fatto che il quotidiano sia una dimensione condivisa da tutti fa sì che esso venga trattato come qualcosa di ovvio, banale, svalutato e che "la realtà delle piccole cose" di ogni giorno venga quasi sempre contrapposta all'intensità e alla bellezza. Nell'affrontare il tema del quotidiano questo volume ne mostra invece la centralità in termini di funzioni, processi di costruzione e struttura. Considerata sotto questo profilo, la quotidianità appare come la realtà della stabilità: un'impalcatura necessaria allo sviluppo e all'adattamento. Ciò è particolarmente evidente nell'infanzia e nell'invecchiamento, quando, per ragioni opposte, l'esperienza deve essere organizzata in forme ricorrenti, stabili e soprattutto condivise perché sia possibile riconoscerla e padroneggiarla. Un testo innovativo sull'importanza della vita di tutti i giorni, vera e propria risorsa per la salute psichica e la costruzione dell'identità.La realtà delle piccole cose: Psicologia del quotidianoLa realtà delle piccole cose. Psicologia del quotidianorealtà delle piccole coseArt, Italian19th centuryExhibitionsArt, ItalianExhibitions.709.0400744551Emiliani Francesca170651NjHacINjHaclBOOK996337200003316La realtà delle piccole cose2284850UNISA