02535nam2-2200349---450-99000138389020331620120102133102.0978-88-04-60866-0000138389USA01000138389(ALEPH)000138389USA0100013838920040202d2011----|0itac50 baitaITManna e miele, ferro e fuocoromanzoGiuseppina TorregrossaMilanoMondadori2011382 p.23 cmRomilda Gelardi viene alla luce in una notte di tormenta. Nel caldo della loro casa, Marica e Alfonso si illuminano davanti al miracolo di quella figlia femmina tanto desiderata, bella e polposa come una spiga di grano a giugno. Romilda si rivela subito una bambina speciale, capace di stabilire un dialogo istintivo con cose e persone. E suo padre Alfonso si rende conto che, di tutti i figli, forse solo Romilda ha le capacità per ereditare i segreti del suo mestiere. Sì, perché Alfonso è un mannaluoro: uno dei pochissimi depositari dell'arte di estrarre dai frassini la manna, sostanza dalle miracolose virtù nutritive e curative. Romilda cresce così tra gli insegnamenti della madre, e quelli del padre. Ma Romilda è destinata a incontrare presto la violenza del ferro e la prepotenza del fuoco: don Francesco, barone di Ventimiglia, la chiede in sposa ancora bambina. Seguire don Francesco significherà lasciare il bosco, conoscere le durezze di una vita più agiata ma profondamente inautentica - in cui anche l'esperienza della maternità può finire per espropriare una donna di se stessa. Giuseppina Torre-grossa torna ai temi che le sono visceralmente cari: la sua terra e la femminilità. Una Sicilia nobile é feroce, terra di pazzi e sognatori, di aranceti e solfatare, è il palcoscenico sul quale si muovono personaggi memorabili, sul quale grandezza e miseria delle umane passioni prendono vita nel canto di una donna alla ricerca della propria libertà.0010003283772001Scrittori italiani e stranieriTORREGROSSA,Giuseppina558229ITICCU20111220990001383890203316VI.3. Coll. 7/ 1485760 L.G.VI.3. Coll.00267767BKUMAMARIA1020040202USA010903PATRY9020040406USA011738PATRY9020120102USA011329PATRY9020120102USA011331Manna e miele, ferro e fuoco933399UNISA