03173nam 2200433z- 450 991034688370332120230221124638.0(CKB)4920000000101685(oapen)https://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/53465(NjHacI)994920000000101685(EXLCZ)99492000000010168520202102d2018 |y 0itaurmn|---annantxtrdacontentcrdamediacrrdacarrierMigranti: la sfida dell'integrazioneLedizioni20181 electronic resource (70 p.)Pubblicazioni ISPI88-6705-848-7 Se la mobilità umana è un diritto inalienabile di ciascun individuo, è pur vero che le persone non devono essere costrette a migrare: lavorare per lo sviluppo nei Paesi di origine, transito e interessati dalla migrazione sud-sud, in particolare dell’Africa, da cui proviene un’ampia parte del flusso migratorio, è quindi fondamentale, al fine di creare condizioni che incoraggino la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile e la resilienza, coinvolgendo la comunità, la società civile e il privato, e affrontando le complessità legate ai cambiamenti climatici. Al diritto alla mobilità umana si affianca il diritto di ciascuno Stato sovrano a regolare i flussi migratori che attraversano i propri confini. Trovare un equilibrio sostenibile tra questi diritti è una sfida per tutti: quello che è certo, comunque, è che ogni Paese dovrebbe ambire a “governare” i processi migratori e non semplicemente subirli. Mentre continuano a susseguirsi le notizie sugli sbarchi, anche se a un ritmo meno sostenuto rispetto al recente passato, è giusto fermarsi e riflettere. Dallo scorso anno gli sbarchi in Italia sono diminuiti di oltre l’80%, ma negli ultimi cinque anni il numero di rifugiati e altri beneficiari di protezione internazionale è aumentato di 180.000 persone, e ci sono ancora circa 130.000 richiedenti asilo in attesa. In più, molte delle persone che si vedono opporre un diniego alla richiesta d’asilo non potranno essere rimpatriate e resteranno in Italia. È opportuno quindi chiedersi: esiste una distanza d’integrazione tra i neo arrivati e gli stranieri presenti da tempo in Italia? Conviene investire nell’integrazione di chi è sbarcato in Italia negli ultimi anni? E se sì, con quali risorse? Con questo paper congiunto, ISPI e Cesvi vogliono suggerire una strada. Che non è certo l’unica, ma che apre nuovi scenari e nuove possibilità. (Dalla Prefazione)MigrantiImmigrantsServices forEmigration and immigrationEconomic aspectsImmigrantsServices for.Emigration and immigrationEconomic aspects.305Cesvi - Ispiauth1279597Corradi ElenaEmmi ValeriaCesvi - Ispi,NjHacINjHaclBOOK9910346883703321Migranti: la sfida dell'integrazione3015657UNINA