02745 am 2200529 n 450 99101537495033212019120188-5526-035-910.4000/books.ledizioni.8575(CKB)3880000000044272(FrMaCLE)OB-ledizioni-8575(oapen)https://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/47243(PPN)242886418(EXLCZ)99388000000004427220200116j|||||||| ||| 0itauu||||||m||||txtrdacontentcrdamediacrrdacarrierExposhakespeare Il Sommo Gourmet, il cibo e i cannibali /Paolo Caponi, Mariacristina Cavecchi, Margaret RoseMilano Ledizioni20191 online resource (146 p.) 88-6705-438-4 Come un Sommo Gourmet, William Shakespeare è attento ai temi dell’alimentazione e pronto a combinare gli ingredienti del pianto e del riso, della commedia e della tragedia con i sapori più piccanti dell’eros e delle sue molte tavole imbandite. Basti pensare alle allegre crapule di Falstaff, il grasso cinghiale divorato dai triumviri di Antony and Cleopatra, il ricco ma fugace banchetto che appena s’intravede in The Tempest, oltre alle numerose altre scene in cui il cibo è metafora importante e portante dei molteplici sensi del testo. Nella cucina del bardo si sono inoltre formati autori che in modo cannibalesco hanno attinto a piene mani a ingredienti e sapori per cucinare testi inediti, succulenti o rivoltanti. Dai lecca-lecca dei burlesque ottocenteschi, passando per il grano dei Coriolanus di Bertold Brecht e Günter Grass, gli ingredienti shakespeariani lievitano misteriosamente e in modi sorprendenti nella dieta mediterranea di Franco Zeffirelli e Kenneth Branagh oltre che negli allegri brindisi del Falstaff verdiano.Food in literatureFood habits in literatureFood in literature.Food habits in literature.Caponi Paolo596250Cavecchi Mariacristina320139de Stasio Clotilde1327038Fitzpatrick Joan496245Grandi Roberta1024823Orestano Francesca718175Paravano Cristina1180567Rose Margaret389146Sampietro Luigi74343Soncini Sara765016Caponi Paolo596250Cavecchi Mariacristina320139Rose Margaret389146FR-FrMaCLEBOOK9910153749503321Exposhakespeare3037826UNINA