04028nam 2200649zu 450 991013676040332120210803233332.088-7885-455-788-7885-414-X10.4000/books.res.717(CKB)3710000000658913(SSID)ssj0001691859(PQKBManifestationID)16538922(PQKBTitleCode)TC0001691859(PQKBWorkID)15033664(PQKB)25078589(FrMaCLE)OB-res-717(oapen)https://directory.doabooks.org/handle/20.500.12854/44274(PPN)194303748(EXLCZ)99371000000065891320160829d2016 uy itauu||||||m||||txtccrCritica della trasparenza : letteratura e mito architettonicoRosenberg & Sellier2016[Place of publication not identified]Rosenberg & Sellier20161 online resource (208 p.) La critica sociale Critica della trasparenza Bibliographic Level Mode of Issuance: Monograph88-7885-413-1 88-7885-412-3 Ci sono miti culturali che consentono di riflettere sulla modernità a partire dalle sue radici, permettendo di indagarne gli sviluppi e le polarità fondamentali: tra questi, il mito della trasparenza che, nato in ambito architettonico con l’erezione del Crystal Palace di Londra nel 1851, da tempo non riguarda più soltanto la creazione di spazi caratterizzati da una totale reversibilità ottica di interno ed esterno, ma è ormai divenuto un concetto chiave del dibattito politico e sociale di tutto l’Occidente. Con un taglio agile ma teoricamente agguerrito e un linguaggio che unisce rigore e scorrevolezza, Riccardo Donati affronta qui le tappe evolutive di tale fenomeno, seguendone la progressiva trasformazione da sogno a incubo attraverso lo studio di quelle discipline che da sempre hanno il compito di forgiare e diffondere i miti: la letteratura e le arti della visione. Da Thackeray a Dumas, da Dostoevskij a Ruskin, passando per il Novecento modernista di Tzara, Breton, Scheerbart, Benjamin, Joyce, Palazzeschi, Bontempelli, Duchamp, Ejzenštejn, Zamjatin, fino ad autori del Dopoguerra e della contemporaneità (tra gli altri, Nabokov, Calvino, Rodari, Ballard, Romero), il presente saggio mostra come muovendosi costantemente tra i territori dell’immaginario e delle concrete pratiche costruttive, fuori e dentro il perimetro della storia (realmente vissuta o soltanto ipotizzata), intellettuali e artisti di tutto il mondo abbiano attribuito alle costruzioni diafane valori di segno opposto. Di volta in volta palazzi di vetro, case di cristallo, vetrine commerciali e teche trasparenti sono serviti a veicolare utopie libertarie e incubi concentrazionari, previsioni di un luminoso orizzonte egualitario e oscuri scenari di omologazione generalizzata, approdando infine, in questi ultimi anni, a vere e proprie visioni apocalittiche circa il destino della collettività.Transparency in literatureHistory and criticism19th centuryTransparency in architectureHistory and criticism20th centuryLiterature, ModernLiterature - GeneralHILCCLanguages & LiteraturesHILCCletteraturamitocritica socialearchitetturaartefilosofiaTransparency in literatureHistory and criticismTransparency in architectureHistory and criticismLiterature, ModernLiterature - GeneralLanguages & LiteraturesDonati Riccardo446397PQKBBOOK9910136760403321Critica della trasparenza : letteratura e mito architettonico2248389UNINA