1.

Record Nr.

UNISALENTO991000330599707536

Autore

Solis, Felipe

Titolo

Der Bamberger Dom

Pubbl/distr/stampa

Bonechi, 2002

Lingua di pubblicazione

Non definito

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

2.

Record Nr.

UNISA996681178603316

Autore

NIETZSCHE, Friedrich

Titolo

5: Sull'avvenire delle nostre scuole / Friedrich Nietzsche ; nota introduttiva e traduzione di Giorgio Colli

Pubbl/distr/stampa

Milano, : Adelphi, [2024]

Titolo uniforme

Ueber die Zukunft unserer Bildunganstalten

Descrizione fisica

XV, 145 p. ; 18 cm

Collana

Piccola biblioteca Adelphi

Collocazione

II.1.D. 7089 5

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Note generali

Riproduzione facsimilare dell'edizione del 1975

Sommario/riassunto

Queste conferenze, scritte dal ventisettenne Nietzsche nel 1872, quando era ancora professore a Basilea, contengono alcune delle affermazioni più radicali e rivoluzionarie contro il sistema della cultura moderna che mai siano state enunciate. Nel suo tentativo di «indovinare l’avvenire» fondandosi, «come un augure, sulle viscere del passato», Nietzsche è riuscito qui a individuare il nesso fra l’educazione scolastica, anche nelle sue zone più apparentemente disinteressate, e l’utilizzazione della forza-lavoro intellettuale da parte della società e ai fini della società stessa, che sono poi quelli di «allevarsi quanto prima è possibile utili impiegati, e assicurarsi della loro incondizionata arrendevolezza». Di fronte a tale brutale intervento, ogni cultura che



non voglia identificarsi con l’ordine costituito dovrà agire contro di esso. Dietro la spinta verso una diffusione sempre maggiore della cultura, in cui riconosceva uno dei «dogmi preferiti dall’economia politica di questa nostra epoca», Nietzsche vide dunque un proposito di oppressione e di sfruttamento, insomma l’ombra stessa dell’«economia politica» nel suo senso più generale. Apparirà perciò giustificato leggere questo testo anche come una preveggente analisi dell’industria culturale – e lo storicismo, qui attaccato frontalmente come il maligno incanto che riesce a «paralizzare» ogni impulso a mettere la cultura in immediato contatto con «l’ambiguità dell’esistenza», si rivelerà essere appunto l’agente di un enorme e nefasto processo sociale tuttora in corso. (Fonte: editore)