1.

Record Nr.

UNINA990001617920403321

Autore

Cermelli, Pier Maria <fl. 1782>

Titolo

Carte corografiche, e memorie riguardanti le pietre, le miniere, e i fossili per servire alla storia naturale delle provincie del patrimonio, Sabina, Lazio, marittima, campagna, e dell'Agro Romano abbozzate e raccolte dal prefetto degli studi del Reale Collegio Fernandiano alla Nunziatella / [Pier-Maria Cermelli]

Pubbl/distr/stampa

Napoli : per Vincenzo Flauto regio impressore, 1782

Descrizione fisica

XIII, [1], 48 p., IV c. di tav. geogr. ripieg. : ill. calcogr. ; fol.

Locazione

FAGBC

Collocazione

60 094.2 B 7

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

2.

Record Nr.

UNISA996644870503316

Autore

DAVIS, Richard H

Titolo

Lives of Indian Images / Davis, Richard H

Pubbl/distr/stampa

Princeton, : Princeton University Press, 1999

Baltimore, Md., : Project MUSE, 2021

ISBN

9781400844425

Descrizione fisica

Testo elettronico (PDF) (XIII, 331 p. )

Disciplina

704.948945211

Soggetti

Divinità induiste - Arte

Lingua di pubblicazione

Inglese

Formato

Risorsa elettronica

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

Per molti secoli, gli indù hanno dato per scontato che le immagini religiose che collocano nei templi e nei santuari domestici a scopo di



culto fossero vive. I sacerdoti indù li danno vita attraverso un complesso "stabilimento" rituale che invoca il dio o la dea come sostegno materiale. Sacerdoti e devoti mantengono quindi l'immagine ravvivata di una persona divina attraverso l'attività liturgica continua: devono svegliarla al mattino, lavarla, vestirla, nutrirla, intrattenerla, lodarla e infine metterla a letto la sera. In questa serie collegata di casi di studio di oggetti religiosi indù, Richard Davis sostiene che in un certo senso questi credenti hanno ragione: attraverso le continue interazioni con gli esseri umani, gli oggetti religiosi prendono vita. Davis si basa in gran parte sulla teoria letteraria della risposta del lettore e sugli approcci antropologici allo studio degli oggetti nella società al fine di tracciare le biografie delle immagini religiose indiane nel corso di molti secoli. Egli dimostra che i preti e i fedeli indù non sono gli unici a ravvivare le immagini. Portando con sé diversi presupposti religiosi, programmi politici e motivazioni economiche, altri possono animare gli stessi oggetti come icone di sovranità, come "idoli" politeisti, come "diavoli", come merci potenzialmente redditizie, come oggetti di arte scultorea o come simboli per tutta una gamma di nuovi significati mai previsti dai creatori delle immagini o dagli adoratori originali