David Gere, come critico di danza, al culmine dell'epidemia di AIDS, offre il primo libro che esamina in modo approfondito l'interazione tra AIDS e coreografia negli Stati Uniti, in particolare in relazione agli uomini gay. Il periodo di cui scrive è uno degli estremi. Si sta diffondendo una sindrome medica pericolosa per la vita, la cui trasmissione è legata al sesso. La colpa è degli uomini gay. Cosa è possibile in un momento così carico, in cui arte e politica coincidono? Gere amplia la definizione di coreografia per analizzare non solo le danze teatrali ma anche le proteste concepite da ACT-UP e dal NAMES Project AIDS. Questi esistono in un continuum in cui la danza, la protesta e l’espressione emotiva straziante sono diventate essenzialmente indistinguibili. Gere offre un ritratto di coreografi gay maschi che lottano per far fronte all'AIDS e ai suoi significati |