1.

Record Nr.

UNISA996552771003316

Autore

DIDION, Joan

Titolo

Perché scrivo / Joan Didion ; prefazione di Hilton Als ; traduzione di Sara Sullam

Pubbl/distr/stampa

Milano, : Il saggiatore, 2022

Titolo uniforme

Let me tell you what I mean

ISBN

978-88-428-2948-5

Descrizione fisica

146 p. ; 22 cm

Collana

La cultura ; 1636

Disciplina

818.5408

Collocazione

VII.4.A. 1074

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

La stampa, la politica, l’arte, la sua California, le donne: Perché scrivo è una raccolta di dodici saggi scritti da Joan Didion tra il 1968 e il 2000 che contiene tutti quei temi che avrebbero fatto di lei l’icona della cultura americana contemporanea. Che racconti i suoi inizi a Vogue, una riunione dei Giocatori Anonimi, analizzi la stampa underground locale o si interroghi sull’incipit di Addio alle armi, ciò che conta per lei è sempre trovare quell’identità che le permetta di essere narratrice, quel punto di vista esatto da cui raccontare una storia. Non ci nasconde però che il suo luogo privilegiato è la periferia della scena. Invece di intervistare Nancy Reagan, rimane a una distanza deferente mentre una troupe televisiva dà ordini alla first lady su come riempire un vaso di rododendri e, nel saggio su Robert Mapplethorpe, ricorda quando il suo compito era recarsi negli studi e «guardare le donne che venivano fotografate» mentre cercavano di diventare ciò che il fotografo di turno chiedeva loro. Il comportamento di Didion è l’opposto di quello che lei considera «degli artisti», spaventati dall'idea che l’analisi del proprio lavoro sia deleteria e che quella fragilità che li ha portati alla fama vada in pezzi non appena provi a essere decostruita. Anche quando il rifiuto la riguarda in prima persona, come per la non ammissione a Stanford, è capace di mutare la sua esperienza in qualcosa di universale, da osservare a debita vicinanza. Ognuno degli scritti di questa raccolta rappresenta l’essenza di Joan Didion e ne mette perfettamente a fuoco l’acutezza, che abbaglia in tutta la sua modernità e potenza visionaria.



(Fonte: editore)