1.

Record Nr.

UNISA996552670003316

Autore

BERNARDONI, Virgilio <1958- >

Titolo

Puccini / Virgilio Bernardoni

Pubbl/distr/stampa

Milano, : Il saggiatore, 2023

ISBN

978-88-428-3133-4

Descrizione fisica

574 p., [4] carte di tav. : ill. ; 22 cm

Collana

La cultura ; 1708

L'opera italiana

Disciplina

782.1092

Soggetti

Puccini, Giacomo <1858-1924>

Collocazione

XIII.3.D. 773

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

«La musica di Puccini ha pietà dell’amore e della morte, e, insieme, ha dell’uno la nostalgia e dell’altra uno stupore accorato e rassegnato»: così scriveva Pietro Mascagni in occasione dell’inaugurazione del Teatro Puccini a Milano nel 1930. I meandri dell’eros, nei quali si mescolano fantasia e realtà, sentimento e perversione, illusione e sfida, eternità e precarietà, vita e morte, hanno caratterizzato in maniera indelebile la musica e il teatro di Giacomo Puccini, dall’astrazione sonora del Capriccio sinfonico al sacrificio umanissimo del personaggio della schiava Liù nella Turandot. Rappresentandoli con una sicurezza musicale e teatrale infallibile e una sensibilità spiccata per le tragedie che esplodono nella sua galassia, Puccini ha traghettato l’opera italiana dalla fase delicata del melodramma di fine Ottocento al teatro moderno, svelando l’uomo nuovo nella sua nuda fragilità. Virgilio Bernardoni ci invita a ripercorrerne le tappe attraverso la vita e l’opera del musicista, dalla gioventù a Lucca come erede brillante e imprevedibile di un’antica dinastia di musicisti, agli esordi della carriera nazionale a Milano come pupillo della più importante impresa musicale italiana, per arrivare all’apice del successo, raggiunto mentre si divideva tra il rifugio esistenziale di Torre del Lago e la vetrina dei teatri del mondo. Fra le prime composizioni per organo, i capolavori teatrali della maturità (La bohème, Tosca, Madama Butterfly) e le ultime sperimentazioni (Il trittico, Turandot), nel brulichio di relazioni che lo



contornano e ne assecondano il genio – famigliari, amici, poeti, artisti, politici, direttori d’orchestra, cantanti, librettisti, editori –, Puccini si erge così a demiurgo schivo della propria esistenza e della propria arte, assumendo la statura di uno dei maggiori compositori di tutti i tempi. (Fonte: editore)