Se qualcosa segna l'immagine, è una profonda ambivalenza. Denunciate come superficiali, illusorie e infondate, le immagini sono allo stesso tempo attribuite a un potere esorbitante e assegnate un rapporto privilegiato con la verità. Diffidato dalla filosofia, proibito e abbracciato dalle religioni, manipolato come ?spettacolo? e proliferate nei media, le immagini non cessano mai di presentare i loro molteplici aspetti, i loro paradossi, i loro spazi piatti ma sfuggenti. Che cos'è questo potere che risiede nelle profondità e nei recessi di un'immagine? che è sempre solo una superficie impenetrabile? Quali segreti si nascondono nella terra o nelle figure di un'immagine?che non fa mai altro che mostrare esattamente ciò che è e nient'altro? In che modo l'immanenza delle immagini si apre sui loro altri inimmaginabili, sulla loro origine senza immagini? In questa raccolta di scritti sulle immagini e sull'arte visiva, Jean-Luc Nancy esplora tali questioni attraverso una straordinaria gamma di riferimenti. Dalla pittura e paesaggio rinascimentali alla fotografia e al video, dall'immagine delle maschere mortuarie romane al linguaggio del cinema muto, da Cleopatra a Kant e Heidegger, Nancy persegue una riflessione sulla visuale che va ben oltre le molteplici discipline con cui si interseca. Offre approfondimenti sugli aspetti religiosi, culturali, politici, storici dell'arte e filosofici della relazione visiva, trattando problemi vessati come il collegamento tra immagine e violenza, lo stato sacro delle immagini e, in un saggio profondo e importante, il rappresentazione proibita della Shoah. Sullo |