Acclamato per i suoi scritti su Malcolm X e Martin Luther King, così come per la sua appassionata difesa della cultura giovanile nera, Michael Eric Dyson è emerso come il principale intellettuale afroamericano della sua generazione. Ora Dyson rivolge la sua attenzione a una delle figure più enigmatiche dell'ultimo decennio: l'artista hip-hop Tupac Shakur. Cinque anni dopo il suo omicidio, Tupac rimane un'icona ampiamente celebrata, profondamente amata e profondamente controversa tra i giovani neri. Considerato da molti come un "James Dean nero", ha raggiunto lo status di culto in parte grazie all'uscita postuma di diversi album, tre film e una raccolta di poesie. Ma il mito di Tupac resiste principalmente a causa della devozione dei suoi fedeli seguaci, che lo hanno immortalato attraverso tributi, lettere, canzoni e celebrazioni, molti dei quali nel cyberspazio. Dyson ci aiuta a capire perché un rapper venticinquenne, attivista, poeta, attore e presunto molestatore sessuale incombe ancora più grande in morte piuttosto che in vita. Con le sue capacità distintive di pensiero critico e narrazione, Dyson esamina la presa di Tupac sulla gioventù nera, valutando i modi in cui diversi elementi della sua persona - delinquente, profeta confuso, figlio senza padre - sono sia vitali che distruttivi. Al tempo stesso profondamente personale e acutamente analitico, il libro di Dyson offre un modo del tutto originale di guardare a Tupac Shakur che entusiasmerà coloro che già amano l'artista e illuminerà coloro che vogliono capirlo. |