1.

Record Nr.

UNISA996489863103316

Autore

BYNUM, Caroline Walker

Titolo

Holy feast and holy fast : the religious significance of food to medieval women / Caroline Walker Bynum

Pubbl/distr/stampa

Berkeley [etc.], : University of California Press, 1987

ISBN

0-520-06329-5

Descrizione fisica

Testo elettronico (PDF) (XVI, 444 p., [16] carte di tav.) : ill.

Collana

The new historicism

Disciplina

248.46

Soggetti

Alimenti - Simbolismo cristiano

Donne - Alimentazione - Influssi [della] Religione - Medioevo

Lingua di pubblicazione

Inglese

Formato

Risorsa elettronica

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

Nel periodo compreso tra il 1200 e il 1500 nell'Europa occidentale, numerose religiose ottennero un'ampia venerazione e persino la canonizzazione come sante per la loro straordinaria devozione all'eucaristia cristiana, le moltiplicazioni soprannaturali di cibi e bevande e i miracoli di manipolazione del corpo, comprese le stigmate e l'inedia (vivere senza mangiare). Il verificarsi di tali fenomeni getta molta luce sulla natura della società medievale e della religione medievale. Costituisce anche un capitolo nella storia delle donne. Studiosi precedenti hanno occasionalmente notato i vari fenomeni in isolamento l'uno dall'altro e talvolta hanno applicato loro teorie mediche o psicologiche moderne. Utilizzando materiali basati sulla vita dei santi e sugli scritti religiosi e mistici di donne e uomini medievali, Caroline Walker Bynum scopre il modello che sta dietro a questi aspetti della religiosità femminile e dietro il fascino che uomini e donne provavano per tali miracoli e pratiche devozionali. Sostiene che il cibo è al centro di gran parte della pietà delle donne. Le donne hanno rinunciato al cibo ordinario attraverso il digiuno per prepararsi a ricevere il cibo straordinario nell'Eucaristia. Fornendo spiegazioni sia funzionaliste che fenomenologiche, Bynum esplora i modi in cui le pratiche alimentari hanno consentito alle donne di esercitare il controllo all'interno della famiglia e di definire le loro vocazioni



religiose. Descrive anche cosa intendevano le donne vedendo il proprio corpo e il corpo di Dio come cibo e cosa intendevano gli uomini quando anche loro associavano le donne al cibo e alla carne. L'interpretazione dell'autrice della pietà femminile offre una nuova visione della natura dell'ascetismo medievale e, attingendo sia all'antropologia che alla teoria femminista, illumina i tratti distintivi dell'uso dei simboli da parte delle donne.