Questo volume offre una nuova visione della musica strumentale di Joseph Haydn. Sostiene che molte delle opere strumentali più famose e caratteristiche di Haydn sono "composte a fondo", nel senso che i loro numerosi movimenti sono legati insieme in un ciclo. Questa integrazione ciclica è articolata, tra l'altro, dalla forma "progressiva" dei movimenti individuali, dai legami strutturali e gestuali tra i movimenti e dalle associazioni extramusicali. Al centro dello studio c'è un'analisi dettagliata e completa della Sinfonia "Addio", n. 45 in fa diesis minore (1772). L'analisi si distingue per l'uso sistematico di diversi metodi per chiarire la coerenza complessiva dell'opera. In un libro che mette in relazione sistematicamente i risultati dell'analisi e dell'interpretazione, Webster mette in discussione il concetto di "stile classico" che, secondo lui, ha distorto la nostra comprensione dello sviluppo di Haydn, e sottolinea la necessità di un maggiore apprezzamento della sua musica antica e della la sua statura come pari a Beethoven. |