Poco è stato scritto sulla società nelle Indie spagnole durante il XVI secolo, sebbene sia stato durante quei decenni formativi che la struttura di classe latinoamericana si è evoluta. La conquista spagnola degli indiani produsse profonde dislocazioni sociali poiché molti spagnoli di basso rango si trovarono membri di una nuova aristocrazia e i signori indigeni furono spesso ridotti alla servitù. Questo libro presenta la prima indagine completa sulla questione principale del primo secolo della colonizzazione ispanoamericana: il massiccio sistema di lavoro forzato indiano, che va dalla schiavitù assoluta all'encomienda, su cui si basava la società coloniale spagnola. Concentrandosi sul destino dei nativi sotto il dominio spagnolo, l'autore traccia in dettaglio la rottura delle tradizioni indiane e il destino che toccò al popolo indiano. Pur dimostrando gli eccessi dei conquistadores e dei funzionari della corona senza scrupoli, sottolinea anche che l'America Centrale fu teatro dei primi tentativi di applicare le famose Nuove Leggi. Sebbene tale normativa non sia stata pienamente attuata, il giudice riformista Alonso López de Cerrato ha apportato miglioramenti significativi alle condizioni di lavoro, di fronte alla furiosa opposizione dei coloni spagnoli. A parte la sua discussione sulle pratiche di lavoro, questo resoconto tratta i dati sulla popolazione e l'estensione della tratta degli schiavi e corregge una serie di errori nelle fonti tradizionali. Inoltre, la politica degli indiani spagnoli, in particolare |