Dai film della metà del XX secolo come Grand Hotel, Waterloo Bridge e The Red Shoes ai recenti successi al botteghino come Billy Elliot, Save the Last Dance e The Company, il balletto ha trovato la sua strada, più e più volte, sul grande schermo e nel cuore di molti spettatori. In Dying Swans and Madmen, Adrienne L. McLean esplora il curioso abbinamento tra classico e contemporaneo, arte e intrattenimento, alta cultura e cultura popolare per rivelare il posto ambivalente che questa forma d'arte occupa nella vita americana. Attingendo a esempi che vanno dai musical ai melodrammi tragici, mostra come i film commerciali abbiano prodotto un'immagine del balletto e dei suoi artisti associata sia alla gioia, alla realizzazione, alla fama e al potere, sia alla perversione sessuale e mentale, alla malinconia e alla morte. Sebbene il balletto sia ancora accolto da molti con mancanza di interesse o totale sospetto, McLean sostiene che questi atteggiamenti, così come la popolarità del balletto e la sua accettabilità come stile di vita e professione, sono spesso dipesi da ciò che il pubblico ha appreso per la prima volta al riguardo dai film. |