Questo libro presenta una nuova visione del cambiamento politico russo nel Gorbaciov e nel primo periodo post-sovietico non esaminando la perestrojka e la glasnost in sé e per sé, ma indagando sulle organizzazioni politiche autonome che hanno risposto alla liberalizzazione. Lo studio approfondito di questi gruppi politici, a Mosca e in diverse città di provincia, ha portato M. Steven Fish a concludere che erano stati modellati in misura molto maggiore dalla natura dello stato sovietico che dalla modernizzazione socioeconomica, dalla cultura politica, dalla psicologia indigena o tradizione storica russa. La teoria statalista di Fish sul cambiamento sociale in Russia fornisce una potente spiegazione del motivo per cui la nuova società politica russa differisce radicalmente non solo dal paese "totalizzato" e sottomesso del periodo precedente al 1985, ma anche dalle "società civili" che si trovano in Occidente e in molti paesi in via di sviluppo. Inoltre, l'autore mostra come l'eredità dell'esperienza sovietica continui a influenzare lo sviluppo - probabilmente il sottosviluppo - di istituzioni politiche rappresentative nella Russia post-sovietica, rendendo improbabile l'instaurazione di una democrazia stabile nel breve termine. Questo libro propone un modo nuovo e teoricamente sofisticato di studiare la politica russa. Offre un approccio rigoroso alla comprensione dei movimenti sociali, della formazione di partiti politici, del cambio di regime e della democratizzazione in generale. Pur concentrandosi principalmente su un singolo paese, è allo stesso |