La guerra civile russa del 1917-1921, una serie catastrofica di conflitti sovrapposti, fu un evento cruciale nella storia moderna. Fu la vittoria bolscevica in questa lotta sanguinosa, non le scaramucce nelle strade di Pietrogrado e Mosca nell'ottobre 1917, che assicurò la vittoria del comunismo sovietico e ne diede legittimità per settant'anni di governo. Questo libro ripercorre lo scontro tra i "rossi" del regime sovietico con sede a Mosca e i "bianchi", i governi militaristi e controrivoluzionari che furono stabiliti intorno alla periferia della Russia e aiutati dagli interventisti alleati. In particolare, descrive in dettaglio la storia epica del movimento bianco in Siberia e le fortune del suo leader, l'ammiraglio Aleksandr Kolchak. Utilizzando una vasta gamma di fonti contemporanee, Jonathan Smele esamina i precedenti politici e militari di Kolchak e conclude che la sconfitta dei Bianchi è stata il risultato tanto dei duri fatti dell'economia e della geografia siberiane quanto dei fallimenti della politica e della leadership dei Bianchi. |