1.

Record Nr.

UNISA996436253503316

Autore

GRANT, Bruce

Titolo

The Captive and the Gift : Cultural Histories of Sovereignty in Russia and the Caucasus / Bruce Grant

Pubbl/distr/stampa

Ithaca, NY, : Cornell University Press, 2016

ISBN

0-8014-4304-0

Descrizione fisica

Testo elettronico (PDF) (212 p.)

Collana

Culture and Society after Socialism

Disciplina

947.5

Soggetti

Sovranità - Sociologia - Russia

Lingua di pubblicazione

Inglese

Formato

Risorsa elettronica

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

La regione del Caucaso dell'Eurasia, incuneata tra il Mar Nero e il Mar Caspio, comprende i moderni territori di Armenia, Azerbaigian e Georgia, nonché la tormentata repubblica della Cecenia nel sud della Russia. Luogo di invasione, conquista e resistenza sin dall'inizio dei documenti storici, si è guadagnata la reputazione di temibili violenze e di rifugi di montagna isolati chiusi agli estranei. Negli sforzi estesi per controllare l'area del Caucaso, i russi hanno a lungo mitizzato le storie dei loro connazionali fatti prigionieri da bande di briganti di montagna. In The Captive and the Gift, l'antropologo Bruce Grant esplora il lungo rapporto tra la Russia e il Caucaso e i mezzi con cui è stata esercitata la sovranità in quest'area contesa. Prendendo spunto dal poema di Aleksandr Pushkin del 1822 "Prigioniero del Caucaso", Grant esplora le straordinarie risonanze dei temi della violenza, della prigionia e dell'impero nel Caucaso attraverso la mitologia, la poesia, i racconti, il balletto, l'opera e il cinema. Grant sostiene che mentre la narrativa della prigionia russa ricorrente rifletteva un'ampia gamma di posizioni politiche, suggeriva molto spesso e in modo convincente una visione dei popoli del Caucaso come soggetti dell'impero ingrati e senza legge che non erano disposti a riconoscere e accettare i doni della civiltà e della protezione estesa da leader russi. Attingendo ad anni di ricerche sul campo e d'archivio, Grant va oltre il mito e la cultura di massa per suggerire come le pratiche di scambio nella vita reale del Caucaso, al contrario, mirassero a controllare e diminuire piuttosto che scatenare e



aumentare la violenza. Il risultato è un'antropologia storica delle forme sovrane che sottolinea come le narrazioni popolari durature e le letture ravvicinate delle pratiche rituali possano far luce sulla gestione del pluralismo in aree del mondo a lungo tese.