Tra il 1914 e il 1921, la Russia ha vissuto una crisi nazionale che ha distrutto lo stato zarista e ha portato alla creazione del nuovo ordine bolscevico. Durante questo periodo di guerra, rivoluzione e guerra civile, ci fu una crisi dell'approvvigionamento alimentare. Sebbene la Russia fosse uno dei maggiori esportatori di grano al mondo, il paese non era più in grado di nutrire la propria gente. La fame dei lavoratori urbani aumentò il ritmo degli eventi rivoluzionari nel 1917 e 1918 e la politica di approvvigionamento alimentare durante la guerra civile divenne il simbolo più detestato delle difficoltà imposte dai bolscevichi. Concentrandosi su questa crisi, Lars Lih esamina i fondamentali processo di disgregazione e ricostituzione politica e sociale. Sostiene che questo periodo di sette anni è la chiave per comprendere la rivoluzione russa e le sue conseguenze. Nel 1921 i bolscevichi rifiutarono la politica di approvvigionamento alimentare stabilita durante la guerra civile; sessantacinque anni dopo, Mikhail Gorbaciov fece di questo cambio di politica un simbolo della perestrojka. Da allora, sia in Occidente che in Unione Sovietica, è stata prestata maggiore attenzione ai primi anni della rivoluzione come fonte delle tragedie dell'oppressione stalinista. L'argomentazione di Ih si basa su una grande varietà di materiale di partenza, archivi, memorie, romanzi , retorica politica, opuscoli e manifesti di propaganda. Il suo nuovo studio sarà letto con profitto da tutti coloro che sono interessati al dramma della rivoluzione russa, alle radici sia dello stalinismo che della |