Questo libro si occupa di documentare e analizzare l'archivio vivente attorno alla figura di Vasil Levski (1837–1873), probabilmente il principale e unico eroe incontrastato del pantheon nazionale bulgaro. I processi descritti, sebbene con una profondità cronologica di quasi due secoli, sono ancora molto in divenire e l'archivio vivente si espande non solo in dimensioni ma aggiungendo costantemente nuove forme sorprendenti. La monografia è uno studio storico, che prende come fulcro narrativo la vita, la morte e il destino postumo di Levski. Esplorando le vicissitudini della sua eroicizzazione, glorificazione, appropriazione, reinterpretazione, commemorazione e, infine, canonizzazione, cerca di impegnarsi in diversi ampi dibattiti teorici e fornire la base per la successiva ricerca comparativa regionale. L'analisi delle appropriazioni consecutive e simultanee di Levski da diverse piattaforme sociali, partiti politici, istituzioni secolari e religiose, ideologie, gruppi professionali e individui, dimostra come i confini all'interno della struttura della nazione siano negoziati attorno a simboli nazionali accettati |