Registrato in Alabama presso i Muscle Studios nel dicembre 1969 ad eccezione di Sister morphine, brano recuperato dalle session del precedente lavoro, Let it bleed, a Stargroves presso lo studio di registrazione mobile della band e agli Olympic Studios di Londra |
Pubblicato in Gran Bretagna il 23 aprile 1971 e negli Stati Uniti il 1° maggio dello stesso anno, Sticky fingers raggiunse il numero 1 sia nella classifica inglese che in quella statunitense, rimanendovi rispettivamente per cinque e quattro settimane. Nel 2003 è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori 500 dischi di sempre. Esce per la Rolling Stones Records, la nuova etichetta di proprietà degli Stones dopo la scadenza del contratto che li legava alla Decca/London. La copertina, affidata alla creatività di Andy Warhol, riporta la foto di un paio di jeans con evidente rigonfiamento all'altezza dei genitali (in alcune versioni con la cerniera apribile che lascia intravedere gli slip su cui è stampato il nome di Andy Warhol e l'ambigua scritta, This photography may not be... etc., in altre con un inserto che riporta la stessa immagine). L'identità del soggetto che indossa gli attillatissimi jeans resta ancora oggi un mistero: qualcuno ha pensato allo stesso Jagger, poi si è parlato di alcuni artisti della Factory e in particolare dei gemelli Jay e Jed Johnson, alla fine il candidato più probabile sembra essere Joe Dallesandro, attore dei film di Warhol. La foto è stata ritoccata graficamente da John Pasche, autore del Tongue & lip, ovvero la famosa bocca con linguaccia che, usata per la prima volta sul retro della copertina di quest'album, diventa il logo inconfondibile dei Rolling |