Al centro degli sconvolgimenti portati dall'emancipazione nel sud americano c'era la transizione economica e sociale dalla schiavitù al capitalismo moderno. In Between Slavery and Capitalism, Martin Ruef esamina come questo cambiamento istituzionale abbia influenzato gli individui, le organizzazioni e le comunità alla fine del diciannovesimo secolo, quando neri e bianchi impararono ugualmente a navigare nelle secche tra due diversi mondi economici. Analizzando le traiettorie tra i meridionali medi, questo è forse il trattamento sociologico più ampio della transizione dalla schiavitù dai tempi di W.E.B. La ricostruzione nera di Du Bois in America.All'indomani della guerra civile, l'incertezza era una caratteristica pervasiva della vita nel sud, influenzando il comportamento economico e lo stato sociale di ex schiavi, agenti del Freedmen's Bureau, piantatori, mercanti e politici, tra gli altri. L'emancipazione ha portato domande fondamentali: come dovrebbero essere rimborsati gli schiavi emancipati nei contratti salariali? Quali occupazioni e posizioni di classe sarebbero aperte a bianchi e neri? Quali forme di possesso agricolo potrebbero persistere? E quali percorsi per la crescita economica sarebbero percorribili? Per comprendere la crescente incertezza dell'era postbellica, Ruef attinge a un'ampia gamma di dati qualitativi e quantitativi, comprese diverse migliaia di interviste con ex schiavi, lettere, contratti di lavoro, memorie, risposte a sondaggi, documenti di censimento e rapporti di |