1.

Record Nr.

UNISA996408550403316

Autore

WELLS, Peter S.

Titolo

The barbarians speak : how the conquered peoples shaped Roman Europe / Peter S. Wells

Pubbl/distr/stampa

Princeton, N.J. ; Oxford, : Princeton University Press, 1999

ISBN

0-691-08978-7

Descrizione fisica

Testo elettronico (PDF) (XII, 335 p. : ill.)

Disciplina

936

Soggetti

History & Archaeology

Barbari - Europa - Storia antica

Lingua di pubblicazione

Inglese

Formato

Risorsa elettronica

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

Il testo ricrea la storia degli indigeni europei che furono quasi colpiti dalla memoria storica anche quando adottarono e trasformarono aspetti della cultura romana. I Celti e i Tedeschi che abitavano l'Europa temperata prima dell'arrivo dei Romani non lasciarono alcuna traccia scritta della loro vita e furono spesso liquidati come "barbari" dai Romani che li conquistarono. I resoconti di Giulio Cesare e di una manciata di altri scrittori romani e greci ci porterebbero a pensare che prima del contatto con i romani, i nativi europei avevano sistemi politici molto più semplici, insediamenti più piccoli, nessuna identità sociale in evoluzione e che praticavano sacrifici umani. Tuttavia, dai resti archeologici dell'età del ferro emerge un quadro più accurato e sofisticato delle popolazioni indigene. Qui Peter Wells riunisce informazioni che sono appartenute al regno degli specialisti e consente al lettore generale di condividere l'entusiasmo di riscoprire un "popolo perduto". In tal modo, è il primo a fornire prove materiali in un esame su vasta scala la risposta dei Celti e dei Tedeschi alla presenza romana nelle loro terre. La recente scoperta di grandi insediamenti preromani in tutta l'Europa centrale e occidentale ha solo iniziato a mostrare quanto fossero complesse le società native europee prima della conquista. Resti di muri, frammenti di ossa, ceramiche, gioielli e monete raccontano molto di attività come l'agricoltura, il commercio e i



rituali religiosi nelle loro comunità; gli oggetti trovati nelle tombe fanno luce sulla vita ricca di varietà degli individui. Wells spiega che la presenza o l'assenza di influenza romana tra questi manufatti rivela una serie di atteggiamenti verso Roma in periodi particolari, dall'accettazione entusiastica tra le élite urbane alla resistenza creativa tra gli abitanti delle campagne.