Il lavoro di David Herrmann è lo studio più completo fino ad oggi su come il potere militare terrestre abbia influenzato gli affari internazionali durante la serie di crisi diplomatiche che hanno portato alla prima guerra mondiale. Invece di enfatizzare la corsa agli armamenti navali, che è stata ampiamente studiata in precedenza, Herrmann attinge alla ricerca documentaria negli archivi militari e statali in Germania, Francia, Austria, Inghilterra e Italia per mostrare gli effetti precedentemente inesplorati dei cambiamenti nella forza del eserciti durante questo periodo. Il lavoro di Herrmann fornisce non solo un contributo ai dibattiti sulle cause della guerra, ma anche un resoconto di come gli eserciti europei adottarono le nuove armi del ventesimo secolo nel decennio prima del 1914, tra cui artiglieria a fuoco rapido, mitragliatrici, trasporto a motore, e aerei. In un racconto che va dall'inizio di una serie di crisi internazionali nel 1904 fino allo scoppio della guerra, Herrmann indica i cambiamenti nell'equilibrio del potere militare per spiegare perché la guerra è iniziata nel 1914, invece che in un altro momento. La Russia non fu in grado di condurre una guerra europea all'indomani della sua sconfitta per mano del Giappone nel 1904-5, ma nel 1912, quando la Russia sembrò riprendere la sua capacità di combattere, iniziò una corsa senza precedenti agli armamenti terrestri. Di conseguenza, quando si sviluppò la crisi di luglio del 1914, l'atmosfera di competizione militare rese la guerra un esito molto più probabile di quanto sarebbe stato un decennio prima. |