Le lingue dei nativi americani sono parlate dalla Siberia alla Groenlandia e dall'Artico alla Terra del Fuoco; includono la lingua più meridionale del mondo (Yaghan) e alcune delle più settentrionali (Eskimoan). Il progetto di Campbell è quello di fare il punto su ciò che è attualmente noto sulla storia delle lingue dei nativi americani e nel processo esaminare lo stato della linguistica storica degli indiani d'America e il successo e il fallimento delle sue varie metodologie.C'è un consenso notevolmente scarso nel campo, in gran parte dovuto alla pubblicazione nel 1987 di Language in the Americas di Joseph Greenberg. Ha affermato di tracciare una relazione storica tra tutte le lingue degli indiani d'America del Nord e del Sud America, il che implica che la maggior parte dell'emisfero occidentale è stata risolta da una singola ondata di immigrazione dall'Asia. Ciò ha causato intense polemiche e Campbell, in qualità di studioso di spicco nel campo, intende che questo volume sia, in parte, una risposta a Greenberg. Infine, Campbell dimostra che lo studio storico delle lingue dei nativi americani si è sempre basato su metodologie e presupposti teorici aggiornati e non, come spesso si crede, in ritardo rispetto alla tradizione linguistica storica europea. |