Una innovativa ricerca ricostruisce la nascita, largamente sconosciuta, del gioco d'azzardo. La sua tormentata istituzionalizzazione nel tardo Medioevo, portata anche a rendita attraverso tasse e tributi, matura in parallelo al risvegliarsi sociale ed economico di quei secoli, superando le interdizioni giuridiche e morali. Emerge allora una categoria di marginali, riconoscibili perché usi a giocare tutto, «usque ad camisiam»: i barattieri, esclusi ma al tempo stesso funzionali rispetto all'ordine corrente. Partendo da indizi di carattere assai diverso, Ortalli descrive questo mondo al confine fra legalità e illegalità, fra violenza e sconforto, tracciandone la parabola fino al Quattrocento, quando l'azzardo trova altre vie e nuovi strumenti: dalle carte da gioco alle lotterie. |