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1. |
Record Nr. |
UNISA996337203003316 |
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Autore |
Colombo Alessandro |
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Titolo |
La guerra ineguale : Pace e violenza nel tramonto della società internazionale / / Alessandro Colombo |
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Pubbl/distr/stampa |
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Bologna : , : Società editrice il Mulino, , 2009 |
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ISBN |
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88-15-11074-7 |
88-15-14046-8 |
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Descrizione fisica |
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1 online resource (344 pages) |
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Disciplina |
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Soggetti |
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Social sciences - Encyclopedias |
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Lingua di pubblicazione |
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Formato |
Materiale a stampa |
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Livello bibliografico |
Monografia |
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Nota di bibliografia |
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Includes bibliographical references. |
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Nota di contenuto |
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INDICE -- Dedica -- Introduzione -- PARTE PRIMA: FORMA DELLA GUERRA E FORMA DELLA CONVIVENZA INTERNAZIONALE -- Capitolo primo -- L'eccezione e la norma. Il terrore e i limiti della guerra -- 1. Una pratica immemorabile. L'uso del terrore tra pace e guerra -- 1.1. Il terrore in battaglia -- 1.2. Il terrore fuori della battaglia. La diplomazia della violenza -- 2. Modernità e terrore. Le eredità del Novecento -- 2.1. Il terrore praticato. Dalle guerre coloniali a Hiroshima -- 2.2. Il terrore legittimato. L'Efficienza, la Virtù e la «Suprema Emergenza» -- 2.3. Il terrore teorizzato. Il «Moral bombing» e le teorie infrabelliche del potere aereo -- 3. Il terrorismo come tecnica -- 3.1. Una violenza impersonale, parsimoniosa e disponibile -- 3.2. In bilico tra pace e guerra -- 3.3. Il terrore efficiente -- 4. La nozione politica e giuridica di «terrorismo». Una parola tardiva -- 4.1. Genealogia di una eccezione ambigua -- 4.2. Nelle mani del Grande Definitore. Il terrorismo come doppio della guerra interstatale -- 4.3. L'indefinibilità del terrorismo e l'erosione della nozione di «guerra normale» -- Capitolo secondo -- Guerra senza limiti e guerra limitata. I freni clausewitziani -- 1. Tra continuità e discontinuità. La guerra e i diversi esiti dell'anarchia internazionale -- 1.1. Tra «Kriegsspiel» e violenza totale -- 2. Il freno originario. La soglia di accesso alla violenza -- 3. I freni alla «scalata all'estremo» in Clausewitz -- 3.1. Le capacità limitate, ovvero il cerchio magico delle tecnologie -- 3.2. Gli obiettivi limitati, ovvero il rapporto tra guerra e politica -- 3.3. La libertà limitata, ovvero la guerra come |
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azione reciproca -- 4. Guerra e mutamento. I fattori di erosione dei limiti -- 4.1. I fattori ambientali -- 4.2. I fattori interni -- 4.3. I fattori politici internazionali -- Capitolo terzo -- Guerra senza limiti e guerra limitata. I freni groziani -- 1. La società anarchica e la stilizzazione della guerra -- 2. La forma della guerra e i suoi contorni -- 2.1. Lo «jus ad bellum», ovvero i freni al diritto di ricorrere alla guerra -- 2.2. Lo «jus in bello», ovvero i freni ai modi di condurre la guerra -- 2.3. La nozione di «bellum», ovvero i freni all'onnipresenza della violenza -- 3. Tra interesse e plausibilità. I fondamenti delle limitazioni sociali della guerra -- 3.1. Un sistema consolidato di relazioni -- 3.2. Un potere militare né troppo né troppo poco concentrato -- 3.3. Un alto grado di omogeneità istituzionale, sociale e culturale tra gli attori -- 3.4. La coerenza con le convinzioni dominanti -- 3.5. La coerenza con le istituzioni costitutive della convivenza internazionale -- 3.6. La coerenza delle limitazioni fra loro -- 4. Le ambiguità del gioco. Bari, guastafeste, illusi e ipocriti -- 4.1. Due figure di violatore. Il baro e il guastafeste -- 4.2. Il gioco come maschera. L'illuso e l'ipocrita -- PARTE SECONDA: DALLA GUERRA RECIPROCA ALLA GUERRA INEGUALE. ASCESA E DECLINO DELLA SOCIETÀ INTERNAZIONALE CLASSICA -- Capitolo quarto -- Legalità, legittimità e regolarità. Lo Stato e la guerra nella Società internazionale classica -- 1. Società, guerra e diritto. Il modello vestfaliano e lo «jus publicum europaeum» -- 1.1. Politica internazionale e politica interstatale. Il monopolio degli stati sulle istituzioni della pace e della guerra -- 1.2. Legalità e legittimità. Lo «jus publicum europaeum» e la rimozione del problema della giustizia -- 2. Le forme del «classico» (I). Le chiare distinzioni e la clausura della violenza -- 3. Le forme del «classico» (II). L'invenzione della regolarità e la sobrietà della violenza -- 4. Le forme del «classico» (III). Un monumento alla simmetria -- 5. I basamenti politici, sociali e culturali della «repubblica diplomatica d'Europa» -- 6. Oltre la linea. La penombra extraeuropea delle limitazioni della guerra -- Capitolo quinto -- La guerra in bilico. Il Novecento tra erosione della Società internazionale ed equilibri del terrore -- 1. Le correnti di erosione della forma della guerra -- 1.1. Il secolo della decolonizzazione e della guerra civile -- 1.2. Tra battaglia di materiali e dissoluzione della battaglia -- 1.3. Il tramonto del gioco politico e diplomatico europeo -- 2. La crisi dei basamenti politici, sociali e culturali della società internazionale -- 3. Da una guerra dei Trent'anni all'altra. Il ritorno della guerra senza limiti -- 4. Le peripezie dell'innocenza. La crisi di legittimità dei limiti della guerra -- 5. Una società internazionale ibrida -- 6. L'equilibrio globale del terrore e i surrogati dell'ordine vestfaliano -- Capitolo sesto -- Il terrore liberato. La guerra ineguale e il labirinto delle leggittimità -- 1. Dopo la guerra fredda. L'unipolarismo e i suoi doppi -- 2. La guerra ineguale e la dissoluzione della reciprocità -- 3. La guerra ineguale come guerra senza limiti -- 3.1. Una guerra offensiva bilaterale -- 3.2. La fenomenologia della violenza tra confinamento e contaminazione -- 4. L'ineguaglianza e il fantasma della guerra interstatale -- Riferimenti bibliografici -- Indice dei nomi. |
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Sommario/riassunto |
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La forma della guerra non è mai estranea alla convivenza internazionale, e ciò vale in particolare per l'attuale contesto storico. Che sia in atto una crisi delle regole della guerra basterebbe a provarlo la mancanza di consenso nella comunità internazionale su chi abbia diritto di impiegare o almeno autorizzare l'uso della forza, la marginalizzazione subita dalle Nazioni Unite in occasione delle ultime guerre contro la Jugoslavia e l'Iraq, la diffusione di pratiche lesive dei tradizionali diritti dei non combattenti e dei prigionieri. Ma, dietro queste correnti di disgregazione, quella che va scomparendo è la distinzione stessa tra pace e guerra, cioè la condizione minima perché |
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possa esserci ordine nella vita internazionale. Il libro esamina questa doppia crisi della forma della guerra e della forma della convivenza internazionale, dapprima chiedendosi in che cosa e a quali condizioni la violenza possa essere limitata; in secondo luogo, ricostruendo l'ascesa e il declino della soluzione moderna e del suo protagonista, lo stato; infine osservando come questo declino, che ha già segnato l'esperienza storica di tutto il Novecento, si compia oggi definitivamente nel contesto della guerra ineguale. |
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