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Record Nr.

UNISA990003699580203316

Titolo

Conservare il Novecento: le carte della moda : Convegno, Ferrara, salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali 3 aprile 2008 : atti / a cura di Giuliana Zagra

Pubbl/distr/stampa

Roma, : Associazione italiana biblioteche, 2009

ISBN

978-88-7812-197-3

Descrizione fisica

81 p., XVI pagine di tav. : ill. ; 21 cm

Disciplina

025.84

Soggetti

Moda - Fonti archivistiche - Atti di congressi

Collocazione

XIV Misc..1. 35

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Note generali

In testa al frontespizio: Associazione italiana biblioteche; Associazione nazionale archivistica italiana; Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario; Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali, Soprintendenza per i beni librari e documentari

Sommario/riassunto

Conservare il Novecento nel suo nono appuntamento si confronta con il tema della moda e della conservazione delle memorie che documentano la sua arte, nel secolo in cui essa ha assunto le proporzioni di un fenomeno di massa. Come tutti i prodotti che nel Novecento raggiungono un'altissima diffusione, come per i giornali, per i libri in edizione economica, per le trasmissioni radiofoniche e televisive, secondo quel principio sul quale ormai nei nostri appuntamenti annuali abbiamo imparato a riflettere, per cui la capacità di conservazione è inversamente proporzionale alla "tiratura" del prodotto, anche per la scienza della vestizione, il rischio di una perdita irreversibile di ciò che ne testimonia i processi, la storia, i contesti, è altissimo. Ma come non considerare a corredo e a complemento della moda tutta la vasta e fiorente industria dell'editoria specializzata e in particolare dei giornali femminili, aprendo qui un canale di riflessione a se stante, che si inserisce in quello più ampio della conservazione della stampa periodica novecentesca, la cui problematicità è emersa in tutta evidenza già in uno dei nostri primi incontri ferraresi