Sono passati quasi quarant'anni da quando, nel 1975, cominciò l'avventura di "Tuttolibri", il primo settimanale italiano dedicato interamente al mondo editoriale. Nel solco della tradizione giornalistica del nostro paese, il periodico della Stampa seppe prendere il meglio di quanto si faceva all'estero, aggiungendo novità, semplicissime ma utili, come la bibliografia di tutti i libri usciti con qualche riga di descrizione essenziale. "Tuttolibri" divenne così uno strumento di lavoro irrinunciabile per i librai, oltre che per il mondo degli intellettuali e per i "lettori forti". Parte essenziale ebbero il direttore-fondatore, Arrigo Levi, e il suo vice, Carlo Casalegno, che sarebbe caduto poco dopo sotto il fuoco dalle Brigate rosse. Fondamentale fu il ruolo di Furio Colombo, autore, tra l'altro, dell'ultima intervista a Pier Paolo Pasolini, uscita sul secondo numero, "bruciato" in 177000 copie. Introdotto da Carlo Ossola, e corredato da una serie di interviste ai protagonisti e da un'antologia di alcuni dei pezzi più significativi, il libro offre un originale punto di vista da cui guardare alla nostra storia recente. Nel frattempo, "Tuttolibri" è profondamente cambiato, e si è adeguato alla rivoluzione che ha investito il mondo dell'editoria. Ma la sua ispirazione originaria e più forte non è cambiata: il settimanale di cultura come luogo di incontro e di discussione, che fa della capacità di critica e di autocritica il centro dell'informazione culturale. (Fonte: editore) |