Il testo, dopo una breve introduzione sullo stato dell’Europa dopo il 1793 e dell’Italia dopo il trattato di Campoformio, descrive con minuzia di particolari gli avvenimenti che portano alla fuga del re Ferdinando di Borbone, all’instaurazione della Repubblica partenopea e alla sua caduta. Evidente è il parallelo con la rivoluzione francese del 1789, ma anche la necessità di distinguersi da questa esperienza. Per Cuoco la ragione principale dell’insuccesso del moto napoletano risiede nel non aver tenuto conto della particolare situazione locale con tutte le sue peculiarità. Inoltre, la rivoluzione è stata calata dall’alto, senza un vero coinvolgimento del popolo «che è il grande, il solo agente delle rivoluzioni e controrivoluzioni». |