Il presente volume prende le mosse da tre idee, che chi scrive considera come evidenze e come presupposti. La prima costatazione è che oggi è più diffusamente chiara, rispetto al recente passato, la consapevolezza che l\2019umanità si trova di fronte a sfide che chiedono un \201Ccambio di paradigma\201D. La pandemia ancora in corso è solo l\2019ultima, e forse più incisiva, delle vicende che ci sollecitano a ripensare i nostri criteri di azione individuale e collettiva. Non si tratta solo di adeguarsi, di \201Cfare posto\201D a qualche cosa di imprevisto che sarà superato senza un sostanziale cambiamento del nostro modo di vivere. L\2019intensità dei segnali che ci giungono da varie parti (basti pensare agli allarmi legati alle questioni climatiche o a quelle razziali) è un invito a comprendere che è la concezione stessa del nostro stare insieme, del modo con cui viene deciso l\2019uso delle risorse comuni, di come vengono resi accessibili i relativi benefici a dover essere messa in discussione. Giocando con un\2019espressione molto utilizzata in questo periodo, non si tratta tanto di \201Ctornare alla normalità\201D quanto di rendere normale un modo diverso di ragionare e di agire. [Dall'introduzione] |