Il volume ripercorre, grazie anche a scritti inediti e alle corrispondenze rinvenute, le scelte di vita, le opere e l'attività professionale di Luigi Majno, indiscusso protagonista della Milano tra Otto e Novecento, avvocato, cultore del diritto penale e processuale penale, professore, politico e convinto interprete della beneficenza laica. L'adesione di Majno al positivismo penale dà l'occasione, sotto il profilo più spiccatamente giudico, di rapportare il contributo di Majno al dibattito penalistico sollecitato da Cesare Lombroso, Enrico Ferri e Raffaele Garofalo e di vagliare impostazioni e rapporti della scuola positiva con la scienza, anche con riguardo alle dinamiche processuali. [Testo dell'editore] |