Muovendo da un\2019analisi dell\2019art. 3 Cost., il quale prevede che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e che spetta alla Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l\2019eguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana, il volume ha inteso valutare come la regola del c.d. principio di non discriminazione, ivi contenuta, affronti, sul versante normativo e applicativo, le situazioni soggettive di fragilità. L\2019opera si è prefissata l\2019obiettivo di analizzare come realisticamente le situazioni soggettive trovino realmente tutela e protezione all\2019interno di percorsi differenziati. Si è inteso, ancora, valutare la ragionevolezza e le proporzionalità delle ulteriori distinzioni che si vorrebbero introdurre attraverso una ponderata analisi dei beni e degli interessi posti a confronto. Nell\2019ambito dei diversi contributi riportati nel testo, si è cercato, altresì, di verificare come questi dati tengano (o meno) anche conto di quanto previsto dall\2019art. 2 della Costituzione ove si stabilisce che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell\2019uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l\2019adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Si tratta, all\2019evidenza, del principio di coesione sociale chiamato ad integrare i riferiti criteri valutativi delle diverse situazioni poste a |