Tra gli storici è raro trovare l'obiettività su un argomento che tanto impegna le passioni di parte, le posizioni confessionali, i sentimenti di polemica o di apologia. Questo libro dello storico inglese A. S. Turberville, già noto per i suoi lavori sull'eresia e l'inquisizione medievali, è una felice eccezione. L'imparzialità nell'esame delle fonti, lo sforzo di capire il punto di vista di coloro che l' Inquisizione istituirono, sostennero e mantennero, non lascia posto alcuno all'odium theologicum. E se questo spregiudicato bilancio coglie i rovinosi effetti sulla cultura, l'economia e il clima morale della Spagna, dissipa d'altra parte ogni affrettato e antistorico giudizio che l'indignazione può dettare. La storia dell'Inquisizione spagnola, di qualsiasi inquisizione, dice Turberville, è una storia non solo spaventosa, ma anche tragica; è la storia dell'urto fra differenti concezioni della verità, tra gl'ideali in conflitto dell'unità della fede religiosa e dell'integrità intellettuale, tra i pietosi fraintendimenti, le crudeltà, le sofferenze e gli eroismi che derivano da questi antagonismi spirituali |