1.

Record Nr.

UNINA9910416507203321

Autore

Pédini Cécilia

Titolo

Les Carrières de la Couronne de l’Antiquité à l’époque contemporaine / / Cécilia Pédini

Pubbl/distr/stampa

[S.I], : Publications du Centre Camille Jullian, 2019

ISBN

2-491788-03-9

Descrizione fisica

1 online resource (316 p.)

Soggetti

Architecture

Archaeology

quarry

building material

working condition

transport

conditions de travail

carrière (géologie)

matériaux de construction

Lingua di pubblicazione

Francese

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

Les carrières de la Couronne, sur la commune de Martigues, ont été exploitées depuis au moins le IIIe s. av. J.-C. jusqu’au XXe s., avec une utilisation massive à certaines périodes, comme la fin de l’époque hellénistique (IIe-Ier s. av. J.-C.) ou le XVIIe. L’ouvrage propose d’abord un inventaire des carrières, situant chaque exploitation et proposant pour chacune, lorsque c’est possible, une chronologie. L’étude des carrières antiques et médiévales est particulièrement difficile parce que la réouverture de ces exploitations au cours d’époques plus récentes en a fait disparaître les traces. On aborde ensuite la question du transport des matériaux, à la fois par voie terrestre, à courte distance, et surtout pour l’accès aux ports d’embarquement, puis par voie maritime, pour laquelle on dispose de quelques épaves antiques et d’une documentation importante d’archives à l’époque moderne. La troisième



partie est centrée sur les qualités techniques de la pierre de la Couronne et sur sa mise en œuvre dans les monuments, particulièrement à Marseille. Un chapitre traite des matériaux concurrents du calcaire de la Couronne. La dernière partie est consacrée au « village de carriers » de la Couronne, à l’organisation professionnelle et aux conditions sociales de la vie des carriers. Le volume est complété par une abondante annexe où sont regroupés une partie des nombreux documents d’archives utilisés.

2.

Record Nr.

UNINA9910551857603321

Autore

Pizzigoni Antonia

Titolo

Architetture senza città : Militari, cartografi e ingegneri nei territori di guerra

Pubbl/distr/stampa

Accademia University Press

ISBN

9791280136107

Soggetti

Military architecture - History

Military geography - History

Military art and science - History

Lingua di pubblicazione

Italiano

Formato

Materiale a stampa

Livello bibliografico

Monografia

Sommario/riassunto

La fine della guerra di posizione e il successivo concentrarsi degli interessi militari, sia teorici che pratici, sullaguerra di movimento hanno messo il territorio al centro di un insieme di studi geografici, di tecniche di rappresentazione(la cartografia scientifica), di sistemi di fortificazione e di architetture sempre più distanti dallospazio e dai principi della costruzione urbana. Questo studio nasce dall'ipotesi che l'insieme del sapere e delle opere militari debbano essere considerati, benoltre le motivazioni belliche che li hanno determinati, come la premessa a una più vasta ed estesa opera di rifondazionedegli insediamenti non più solo militari, ma dell'abitare in generale. Per



quanto riguarda in modo specifico le costruzioni, esse, proprio perché da tempo prive di funzioni belliche, possono rivelare in maniera più libera e immediata i principali aspetti della loro natura architettonica. La ragionedella loro importanza rispetto alla dispersione della città o, come si è appena detto, alla prospettiva di unmodo di abitare ancorato alla terra, sta proprio nel fatto che si tratta di costruzioni che hanno sciolto molti deiprecedenti legami con la città e che hanno definito nei rapporti col territorio le loro principali caratteristiche. Se è importante che i progetti di insediamenti pensati e realizzati al di fuori dello spazio urbano siano adeguatialle caratteristiche dei luoghi che vanno ad occupare, è necessario che essi siano, per così dire, armati di unacapacità di conoscenza e di controllo dello spazio del territorio che non può essere la stessa che ha guidato lacostruzione della città e la sua architettura. E poiché la sapienza, e l'intelligenza delle opere e dell'architetturamilitare hanno preceduto le attuali prospettive ad uso civile degli spazi territoriali, è utile seguirne le tracce. Queste opere forniscono alcune importanti chiavi per interpretare il passaggio dall'architettura della città chenon è più in grado di rinnovarsi, all'architettura del territorio e quindi alla più generale possibilità di ridisegnarela Terra. In vista di questo obiettivo, che rappresenta una tra le più ambiziose e difficili questioni della contemporaneità, i lasciti provenienti dalla cultura militare, dagli scritti e dalle opere di grandi generali, dai testi di teorici dellaguerra, dai cartografi che realizzarono le carte degli Stati, dai progetti di ingegneri militari, fino alle grandiopere di fortificazione territoriale del XX secolo, possono essere rimessi in gioco come oggetti di una nuovaarcheologia e come riferimenti per una possibile architettura senza città.